Alba Adriatica, ciclabile sul Vibrata, residenti: no a questo progetto VIDEO

Alba Adriatica. Ventisette firme, in calce ad un’osservazione, per bloccare la realizzazione, almeno così come è stata concepita nel suo tratto iniziale, la pista sul lungofiume Vibrata ad Alba Adriatica.

 

 

 

Ventisette proprietari di aree interessati, in maniera più o meno diretta, al passaggio del nuovo percorso ciclabile.

Si coalizzano, prendono posizione, e chiedono di fermare tutto i proprietari di una serie di aree interessate al passaggio della nuova pista ciclabile. Un progetto che sembra nascere seguendo due direttrici dispensatrici di criticità, più che di benefici: le poche risorse a disposizione per i primi 6 chilometri e la tempistica, visto che fruire del finanziamento significa appaltare l’intervento entro il 30 di giugno.

 

 

 

 

Il malessere e la preoccupazione di residenti e proprietari (tra i quali anche il consigliere comunale di minoranza, Luca Falò) hanno illustrato il proprio percorso in conferenza stampa.

Il contenuto delle singole osservazioni fa leva su una serie di apstti carichi ddi criticità.

 

I problemi sono diversi. Lo sviluppo della pista, che in alcune zone costeggia il Vibrata, mentre sarebbe stato più opportuno prevedere un argine e realizzarla di conseguenza.

 

No alla pista ciclabile, ma non in questa maniera: questo è uno degli appunti. L’area in questione, infatti, fa parte dell’area stralcio del piano alluvionale, che genera problemi ad ogni alluvione con effetti che solo lentamente poi si sistemano (la vicenda di via Molino è emblematica). ” In sede di presentazione del progetto” dicono i residenti, presenti in conferenza stampa, ” è stato detto che il Genio Civile interverrà in maniera parallela per sistemare e rinforzare gli argini. Allo stato attuale, non esiste nessuna progettualità e dunque le due cose non possono andare di pari passo. E’ paradossale che in quel tratto di torrente, le uniche gabbionate sono state realizzate in passato, laddove non è previsto il passaggio della ciclabile”.

 

I residenti nelle osservazioni pongono varie questioni. Dall’interesse primario e prevalente (non può essere la pista ciclabile, così come pensata, rispetto alla messa in sicurezza della zona), ai rischi di natura idrogeologica, alle implicazioni che potrebbero nascere per le proprietà espropriate dove insistono aziende agricole. E poi il rischio anche per i fruitori del percorso, a ridosso di proprietà lavorate alle vasche del nuovo depuratore.

 

” Tutte ragioni” si legge in una delle osservazioni, ” che evidenziano come la pubblica amministrazione va a violare il principio di ragionevolezza, in quanto non punta a curare l’interesse primario attualmente in sofferenza. Per questi motivi, la procedura è illegittima e va annullata”. Questo per dire che i proprietari annunciano battaglia, alla vigilia della conferenza dei servizi in programma la prossima settimana all’Unione dei Comuni.

Da quel passaggio, potrebbero nascere ulteriori azioni, anche di altra natura. (Nel video il Vibrata dopo una piena nel mese di marzo, in un tratto dove transiterà la nuova ciclabile).

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