Teramo, emergenza rifiuti: l’impianto di Casoni dice no al Cirsu. Chiesto l’intervento del Prefetto

discaricaTeramo. Non si ferma l’emergenza rifiuti nella provincia di Teramo ed ora un nuovo elemento potrebbe determinare un peggioramento della situazione. L’impianto di smaltimento dei rifiuti di Casoni (Ch), infatti, non accetta più i rifiuti conferiti da Sogesa, che da mesi non paga le forniture, mentre i sindacati hanno chiamato in causa la Provincia di Teramo per i ritardi sugli stipendi dei dipendenti della partecipata del Cirsu.

Per questo il presidente Valter Catarra ha incontrato il Prefetto Eugenio Soldà, chiedendo un suo intervento e ottenendo una dilazione di qualche settimana da parte dell’impianto di Casoni.

“I problemi sul tappeto sono molti” ha detto Catarra “e sono rintracciabili nei rapporti fra Cirsu e la sua società partecipata, Sogesa, che si occupa della raccolta e dello smaltimento per i Comuni del comprensorio. Sogesa è in sofferenza economica e da qui i problemi con i dipendenti e con l’impianto di Casoni, in quanto vanta un credito consistente nei confronti di Cirsu. Anche grazie all’intervento del Prefetto, che devo ringraziare per l’impegno, abbiamo ottenuto qualche settimana di tregua, ma se Cirsu non salda Sogesa e se Sogesa non salda i fornitori,  fra qualche giorno saremo nell’emergenza”.

Intanto Cirsu e Sogesa, insieme all’Adate e al dirigente del settore rifiuti della Regione Franco Gerardini sono stati convocati per lunedì pomeriggio, alle 15.30, per un “approfondito esame delle molteplici problematiche che stanno emergendo per la realizzazione del progetto di Sogesa di una nuova discarica a Notaresco”; contestualmente, e in riferimento all’interrogazione presentata dalla minoranza consiliare rispetto a questo progetto, Catarra ha chiesto a Cirsu e Sogesa una memoria scritta.

“L’interrogazione firmata da una parte della minoranza (Di Febbo, Nori, Mercante e Sacco ndr) è quanto meno irrituale in quanto mi chiama in causa come sindaco di Notaresco e non come  Presidente della Provincia. Nonostante ciò credo sia necessario fare assoluta chiarezza su un argomento che potrebbe essere strumentalizzato. Per questo abbiamo chiesto una memoria scritta in maniera da relazionare al Consiglio. I rapporti fra Cirsu e Sogesa, come è ovvio, attengono alle amministrazioni proprietarie dei due organismi mentre per quanto riguarda il progetto della discarica, la Provincia, è chiamata a dare un parere di conformità sul progetto e sul dimensionamento sulla base della programmazione provinciale: parere di conformità che abbiamo rilasciato a maggio scorso in conferenza di servizi”.

Il commento dei Verdi e Rifondazione Comunista in Consiglio regionale e di Sinistra Ecologia e Libertà di Teramo. Si è tenuta questa mattina una conferenza stampa con cui Walter Caporale (Verdi), Maurizio Acerbo, (Rifondazione Comunista) e Tommaso Di Febbo (Sinistra Ecologia Libertà) hanno illustrato l’interpellanza presentata lo scorso 9 agosto sulla discarica di Grasciano. Con essa si chiede di conoscere i motivi per i quali si sposta di fatto la titolarità del progetto dell’impianto dalla mano pubblica a quella privata.

Per Walter Caporale dei Verdi “il malaffare che caratterizza storicamente la vita politica ed economica di questo nostro Paese, in un intreccio ormai inestricabile, negli ultimi tempi sta subendo un’accelerazione virulenta, paragonabile a quella che in biologia hanno certe epidemie. Anzi, si allargano i settori in cui esso prolifera: da alcuni anni la corruzione ha trovato un nuovo fertile terreno nel settore dello smaltimento dei rifiuti. Le notizie che in questi giorni vengono dalla Campania e, purtroppo, dall’Abruzzo lo dimostrano. Dobbiamo fermare i protagonisti di questo nuovo malaffare, dobbiamo fermare chi vuole arricchirsi sulla salute dei cittadini realizzando discariche e inceneritori. Come Verdi faremo barricate per evitare che il centro destra al governo della nostra Regione modifichi il Piano regionale dei rifiuti abbassando del 40% la quota della raccolta differenziata. E’ questo che emerge dalle inchieste. Siamo certi però che l’Abruzzo non diventerà una nuova Campania”.

Per Maurizio Acerbo “la vicenda della discarica di Notaresco presenta inquietanti analogie con la vicenda dell’inceneritore di Teramo: nell’uno e nell’altro caso il Pubblico ha abdicato al suo ruolo a favore di un monopolista privato. Vorrei far presente che questa Interpellanza sulla discarica di Grasciano è stata da noi depositata lo scorso il 10 agosto, a dimostrazione del fatto che nella nostra Regione gli scandali sono alla luce del sole: basta non avere le bende sugli occhi per scorgerli”.

Infine, Tommaso Di Febbo, coordinatore di Sinistra Ecologia Libertà di Teramo, ricorda che “i rifiuti, come la sanità, l’acqua, la scuola devono restare sotto la direzione ed il controllo pubblico, per impedire possibili speculazioni da parte dei privati. Per questo crediamo, come Sinistra Ecologia e Libertà, che sia indispensabile fare oggi un passo indietro sulle decisioni prese e trovare una soluzione migliore che garantisca alla parte pubblica, il Cirsu, la piena titolarità del progetto della nuova discarica (Grasciano 2) e del relativo controllo della discarica. Pertanto invitiamo i sindaci, soprattutto quelli di centro-sinistra, a guardare oltre il loro mandato amministrativo rivedendo le posizioni assunte finora e rimettendo la titolarità del progetto della discarica in mano al Consorzio. Solo così si può impedire un’operazione che sa tanto di speculazione”.

 

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