Caso Cirsu, la Regione ribadisce il “no” per il conferimento dell’organico

La Regione ha ribadito il proprio no al Consorzio Stabile Ambiente dell’Aquila, che gestisce gli impianti di Grasciano del Cirsu, per il conferimento della frazione organica dei rifiuti. Un no condizionato, in attesa di avere dell’Arta, l’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, tutti i dati su eventuali rischi inquinamento legati al trattamento proprio dell’organico.

La direzione rifiuti della Regione Abruzzo, di cui Franco Gerardini ne è responsabile, ha inviato una nota al sindaco di Notaresco Diego Di Bonaventura sottolineando proprio questo aspetto. Quindi, sino a quando l’Arta non avrà eseguito nuovi controlli e non avrà rimesso nelle mani di Gerardini i nuovi dati, i rifiuti organici non potranno essere trattati, tantomeno conferiti nella struttura di Grasciano.

Il CSA nelle settimane passate si era proposto di fare degli investimenti per migliorare l’apparato legato al trattamento dell’organico in modo tale da consentire agli enti consorziati di tornare a conferire negli impianti del Cirsu. La Regione per adesso ha ribadito il proprio no sino a quando l’Arta non darà certezze sul fatto che non vi sia alcun rischio inquinamento e che durante la lavorazione dell’organico, che viene lasciato a decomporre nei capannoni, non vi sia alcuna fuga di cattivo odore da rendere l’aria irrespirabile.

Entro un mese dovrebbero esserci le risposte dell’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente. Intanto, prima dell’estate dovrebbe arrivare anche il pronunciamento della Corte d’Appello sul ricorso presentato dai sei Comuni consorziati contro la sentenza di fallimento del Cirsu pronunciata dal Tribunale di Teramo il 10 settembre scorso.

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