Torricella Sicura, la Soprintendenza dice no e il sindaco scrive al Ministro

Non si è lasciato scoraggiare dalla lunga attesa che è poi sfociata in una risposta negativa. Il sindaco di Torricella Daniele Palumbi, dopo aver aspettato per cinque mesi una risposta da parte della Soprintendenza delle Belle Arti d’Abruzzo per dei lavori da fare nella chiesa Santa Maria delle Vergini, ha preso carta e penna e ha scritto direttamente al ministro della cultura, Dario Franceschini.

La vicenda comincia nell’ottobre dello scorso anno quando, il Comune insieme alla parrocchia di San Paolo Apostolo, dopo aver sistemato il tetto ed eseguito il miglioramento strutturale della chiesa in questione risalente agli anni ’30, hanno chiesto il nulla osta alla Soprintendenza per riportare le facciate esterne a pietra e mattoni, così come in origine, e togliere l’intonaco messo con dei lavori “inopportuni” fatti intorno al 1960.

Ma, dopo diversi solleciti, è arrivato a distanza di cinque mesi dalla richiesta il parere negativo da parte dell’Ente, senza nessuna chiara motivazione e contro la volontà di un intero territorio. Così il primo cittadino ha deciso di rivolgersi alla massima autorità dello Stato in questa materia per esprimere il disappunto di tutta la comunità e chiedere che vengano presi provvedimenti a riguardo.

“In questo modo”, scrive Palumbi nella lettera, inviata per conoscenza anche al governatore Luciano D’Alfonso, in cui ripercorre anche le tappe della vicenda, “si bloccano le realizzazioni di interventi importanti e strategici della nostra Italia! Non si possono attendere cinque mesi per dire No! Non si può dare un potere così incisivo e discrezionale ad uno o più soggetti non eletti dal popolo e pertanto non rappresentativi dei territori! Non si può ignorare la volontà di un popolo che vuole conservare le testimonianze storiche, da sempre vissute, nel proprio territorio! Per questo Sig. Ministro a nome mio personale ma anche di molti altri Sindaci, Le chiedo di prendere opportuni provvedimenti affinché tali spiacevoli situazioni non si verifichino più, a Torricella Sicura ne tanto meno in nessun altro paese d’Italia”.

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