Teramo, un protocollo d’intesa contro la crisi

confindustria_sindacatiTeramo. S’intitola “Il futuro è iniziato… ieri” ed è il Protocollo d’intesa promosso da Confindustria Teramo e sottoscritto lo scorso 9 luglio, da Api, Ance, Cna, Apa Casa, Confcooperative Abruzzo, Legacoop Abruzzo, Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che si sono impegnate a promuovere le condizioni per “superare la crisi e creare nuove opportunità di lavoro e di sviluppo per la provincia di Teramo”. 

Partendo dalla considerazione che il comparto industriale provinciale, da alcuni anni,  accusa forti criticità e fermo restando che è obiettivo comune  “fare sistema” come Paese, ma anche come realtà locale, i firmatari del protocollo intendono “individuare e proporre,  attraverso la concertazione ed il continuo dialogo con le Istituzioni,  una politica di sviluppo che metta al centro l’incremento occupazionale, il  recupero di competitività  delle imprese e del territorio ed il miglioramento della qualità della vita”.

Il Protocollo, infatti, punta ad istituire un tavolo permanente di confronto per valutare l’andamento dell’economia della provincia;  sostenere tutte quelle misure in grado di contrastare la fase recessiva e l’attuale contrazione dei livelli occupazionali; individuare ogni iniziativa per attrarre nuovi investimenti; attivarsi  per favorire e facilitare, da parte delle imprese, l’adesione gratuita ai Fondi interprofessionali per la formazione continua; contrastare il lavoro sommerso; rafforzare l’impegno sul tema della legalità e della sicurezza sui luoghi di lavoro; intensificare il confronto con l’Università.

Il  Protocollo d’intesa, inoltre, individua come prioritari sia il completamento delle infrastrutture viarie, sia la crescita della montagna abruzzese, che può costituire “la frontiera di un nuovo modello di sviluppo”.

Nel documento si segnalano poi forti ritardi nell’attuazione del POR FESR. In particolare non sono stati mai reintegrati i finanziamenti tolti ai progetti integrati territoriali (PIT), predisposti dalle Province ed approvati dalla Regione Abruzzo. Ai PIT di Teramo, in particolare, sono stati sottratti 5 milioni di Euro, già destinati (con bandi pronti fin dalla primavera 2009) alle azioni riguardanti lo sviluppo di aree interne e l’energia sostenibile (impianti fotovoltaici nelle scuole e nelle sedi pubbliche). 

Criticità forti interessano, infine, il Programma attuativo per i fondi FAS che, con una dotazione di circa 854 milioni di euro per il periodo 2007-2013, costituisce di gran lunga la principale fonte di finanziamento per i progetti di sviluppo. Il Programma, adottato dalla Giunta Regionale con  ritardo, ha stravolto le Intese definite nel 2008 dalla Regione con le Province abruzzesi e con gli attori sociali ed ha penalizzato le province. 

Per Teramo sono stati infatti eliminati finanziamenti per la reindustrializzazione della Val Vibrata, per il Distretto agroalimentare di qualità, per il recupero dei Borghi, per il prolungamento della linea ferroviaria nell’area urbana di Teramo e drasticamente ridimensionati quelli per il completamento del sistema delle piste ciclabili e per le nuove infrastrutture portuali di Giulianova.

 

 

 

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