Crognaleto, la Terna deve pagare di più per l’occupazione del terreno

Si è sentito come Davide contro Golia il sindaco di Crognaleto nella battaglia che ha visto contrapporre un piccolo centro montano contro un gigante dell’elettricità come la Terna. Il motivo del contendere riguardava la revisione del canone, 1500 euro circa, che la società deve pagare per l’occupazione delle aree comunali.

Dopo una prima sconfitta incassata in sede di commissione provinciale tributaria, con la riduzione di un terzo della cifra per le casse comunali, il primo cittadino di Crognaleto, Giuseppe D’Alonzo, non si è arreso e ha fatto ricorso alla Commissione regionale per ottenere una sentenza più equa.

E ieri finalmente è arrivata la decisione definitiva che dà ragione a D’Alonzo. Inoltre, la Ctr ha stabilito che la Terna non può usufruire delle agevolazioni in quanto non è un’azienda di erogazione di pubblico servizio, ma al contrario esercita un’attività economica di trasporto in rete, caratterizzata da tutte le connotazioni imprenditoriali, per conto di altre società di capitali, anch’esse liberalizzate, cosiddette “grossisti”, che vendono a prezzo di mercato energia elettrica ad aziende, enti e privati.

“Ho sempre avuto fede e rispetto nella giustizia italiana”, ha commentato D’Alonzo, “ e il tempo è stato signore. L’inadeguatezza del provvedimento emesso dalla CTP era evidente e fortemente penalizzante per le aree interne e non solo, visto che parliamo di infrastrutture che attraversano l’intero paese. Una giornata di sole per Crognaleto e per tutte quelle realtà che subiscono o hanno subito fin ora il Colosso o i Colossi del mercato energetico. Da oggi le condizioni cambiano anche se sono certo che ci sarà il ricorso in cassazione”.

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