Cambiamenti climatici, migrazioni, petrolio e guerre: la lettera

Il problema dei cambiamenti climatici in discussione alla conferenza Onu di Parigi è legato alle emissioni di anidride carbonica in atmosfera e all’utilizzo delle fonti energetiche da fossili come il petrolio con vistose conseguenze con il surriscaldamento del pianeta.

 

Il clima più caldo da una parte scioglie i ghiacciai, contribuisce alla desertificazione dei terreni , quindi alla fame e alle migrazioni, dall’altra provoca precipitazioni piovose disastrose per i territori. Dove c’è il petrolio ci sono guerre e migrazioni in Siria come in Africa per accaparrarsi questa risorsa energetica che tra qualche decennio potrà esaurirsi. Leggiamo che in Siria in poche ore sono stati bombardati circa 500 camion-cisterna per il trasporto di petrolio e che dal ricavato dalla vendita del petrolio si comprano armamenti per le varie fazioni in questa guerra.

 

I grandi della Terra riuniti a Parigi riusciranno a spezzare questo legame tra la vendita di petrolio e la vendita di armamenti, riusciranno a imporre nuove fonti di energia diverse da quelle fossili per ristabilire il clima mite non sono quello del pianeta ma anche quello tra le persone che lo popolano ? L’Onu riuscirà a ristabilire un nuovo ordine democratico sia in politica che nella gestione delle risorse naturali oppure , come in Africa o medio oriente saranno i signori della guerra e gli interessi petroliferi a dettare legge ?

 
Anche il nostro Abruzzo e il suo mare è interessato da perforazioni per estrarre petrolio nonostante le contrarietà di numerosi cittadini e istituzioni democratiche in difesa della salute, dell’agricoltura, del turismo, ecc. La democrazia o governo del popolo è un bel principio universale più volte ignorato o relegato a qualche votazione, qualche referendum anche se con le proprie scelte di vita quotidiana, scelte ecologiche anche il singolo cittadino può contribuire o meno ai cambiamenti climatici. (Michele Ferrante)

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