Omicidio Teramo, gli inquirenti confermano. Adele Mazza uccisa in casa di Bisceglia

romano_biscegliaTeramo. È confermato. Le macchie di sangue trovate all’interno della casa di Romano Bisceglia sono quelle di Adele Mazza. Si ricompongono, dunque, alcuni tasselli del delitto di Pasqua, che ha portato all’uccisione della 49enne teramana, fatta a pezzi e gettata lungo la scarpata di via Franchi.

Gli inquirenti hanno, infatti, confermato che le macchie di sangue rinvenute nell’appartamento dell’ex convivente della donna corrispondono al gruppo sanguigno della vittima, a riprova di quanto già ipotizzato dal Ris di Roma. Il luogo del delitto non sarebbe, dunque, come supposto nei primi giorni di indagine, un magazzino o un garage, ma soltanto l’abitazione di Bisceglia. Lo stesso luogo dove i due si sarebbero incontrati, probabilmente per uno scambio di droga e in cui avrebbero iniziato a litigare. A provocare l’uccisione della donna un momento di ira, che avrebbe portato al suo strangolamento. Da qui la decisione di Romano Bisceglia di farla successivamente a pezzi per agevolarne con ogni probabilità il trasporto.

Rimangono ad ogni modo alcuni dubbi legati soprattutto all’arma del delitto. Stando, infatti, a quanto stabilito dagli esami sul cadavere della vittima, l’assassino avrebbe utilizzato un coltello e, successivamente, una sega per tagliare le ossa della donna. Se il luogo del sezionamento è l’abitazione di Bisceglia, un appartamento di un condominio a poche centinaia di metri dalla scarpata di via Franchi, ci si chiede come sia mai possibile che nessuno, all’interno dello stabile, abbia udito alcun rumore di sega elettrica.

 

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