Roseto, il mistero della scuola Schiazza. I genitori: “Aspettiamo il tavolo tecnico”

Nessun trasferimento momentaneo in altri plessi, non prima della riunione del tavolo tecnico in programma giovedì prossimo. La richiesta è dei genitori dei bambini che frequentano la scuola dell’Infanzia e Primaria “Schiazza” di Roseto, finita nell’occhio del ciclone per il cattivo odore che si avverte da mesi, causa di alcuni malori che avrebbero interessato dei bambini, delle insegnanti e persino un medico della Asl.

In mattinata è stato protocollato in Comune il documento con cui le mamme e i papà fanno due precise richieste: sospendere ogni decisione e, se si dovesse procedere con il trasferimento dei bambini, il provvedimento dovrà interessare tutto il plesso e non solo alcune aule. Nessun frazionamento, dunque, per non inficiare le attività didattiche.

Il tavolo tecnico vedrà la partecipazione degli assessori Fabrizio Fornaciari e Alessandro Recchiuti, il sindaco Enio Pavone, la delegazione dei genitori, i responsabili dell’ufficio tecnico e non è escluso che sia invitato a partecipare anche un referente dell’ufficio di igiene della Asl di Teramo che in passato ha eseguito i controlli nelle aule.
Chiesto anche l’intervento dell’Arta, l’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, che ha intenzione di eseguire una serie di controlli ripetuti nel tempo e per più volte durante la giornata per scoprire l’origine dello strano odore che sarebbe appunto causa di malori.

Intanto, alla ripresa delle attività didattiche, i bambini della quarta elementare che occupavano la classe “incriminata” sono stati costretti a fare lezione nella piccola palestra della scuola Schiazza. La soluzione provvisoria andrà avanti anche per i prossimi giorni, in attesa delle decisioni che verranno prese giovedì.

In caso di trasferimento dell’intero plesso, l’ipotesi più probabile è che vengano attrezzate delle aule nel centro Piamarta, nella zona sud di Roseto, una struttura in grado di offrire una valida alternativa in attesa di risolvere i problemi che riguardano l’edificio al centro delle polemiche.

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