Teramo, Azione Universitaria su Giurisprudenza a Pescara. Chiesto un tavolo di confronto

Un tavolo che riunisca esponenti professionisti, cittadini e studenti tutti, per prevenire l’evidente calo di iscritti ed avvicinare la classe studentesca alla città. E’ questa la proposta di Azione Universitaria di Teramo che, nella polemica degli ultimi giorni su una possibile nuova apertura della sede di Giurisprudenza a Pescara esprime la propria contrarietà.

“L’Associazione”, si legge nella nota, “apprezza la proposta rettorale di accorpamento degli atenei abruzzesi ai fini della ricerca (per miglioria gestionale), ma nutre dei dubbi (per motivi reali e logistici, oltre che di attaccamento alla tradizione) circa l’apertura di una nuova sede di Giurisprudenza a Pescara, dato che la facoltà è stata per anni, tra gli atenei regionali, baluardo esclusivamente teramano di formazione e punto di riferimento per molti autori e personalità di spicco”.

A detta degli studenti, infatti, nella malaugurata ipotesi di una succursale pescarese, la città di Teramo potrebbe perdere una gran fetta della popolazione studentesca, facendo venire meno la definizione di “città universitaria”, con il conseguente fallimento sia delle spese sostenute per l’erezione dell’edificio e per il suo mantenimento in questi anni, sia in relazione alla credibilità cittadina.
Per questo motivo, “nonostante il Comune di Teramo, forse per l’ancora brevità della nascita della giunta, sia stato spesso sterile alle problematiche universitarie”, sostiene l’associazione, “sollecitiamo noi stessi l’amministrazione comunale all’apertura di un tavolo di sensibilizzazione sull’argomento e, più in generale, sulla condotta universitaria”.

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