A Pineto e Martinsicuro due nuovi sportelli contro la violenza sulle donne

Novantacinque contatti, sessantadue casi “presi in carico”, trentacinque denunce effettuate, di cui dieci con referti ospedalieri che testimoniano le violenze subite da donne. Sono raccapriccianti i dati che emergono dal centro antiviolenza “La Fenice” di Teramo che, grazie ai 36mila euro concessi dalla Regione e 24mila euro stanziati dalla Provincia, può continuare a garantire anche per quest’anno il suo prezioso servizio. Fondi regionali anche per Casa Maia, il centro di accoglienza per donne e minori di Giulianova, che può contare su un intervento di circa 40 mila euro.

Al termine dei lavori di ristrutturazione, la nuova sede de “La Fenice” nello stabile storico di via Trento e Trieste, è stata visitata ieri dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Roseto, accompagnata dal sindaco Enio Pavone e dalla vicesindaco Maristella Urbini. A riceverli il presidente Renzo Di Sabatino, la vicepresidente Barbara Ferretti e la neo presidente della Cpo provinciale, Monica Brandiferri.

Il rapporto con la cittadina costiera è molto forte anche perché i consiglieri comunali di Roseto ha contribuito in maniera concreta al sostegno del Centro, donando il gettore di presenza di una seduta alla Fenice. “Un gesto molto apprezzabile”, ha detto Di Sabatino, “per il significato simbolico che riveste. Questo è un servizio per tutto il territorio teramano, molto apprezzato per la gestione e la competenza delle operatrici”.cpo roseto visita la fenice

Inoltre, è stato annunciato anche l’apertura di due nuovi sportelli antiviolenza sulla costa, a Pineto e Martinsicuro, grazie ad un contributo della Fondazione Tercas.

“Con Casa Maya siamo già ripartiti”, ha detto la Ferretti che in questi mesi si è attivamente occupata dei due servizi a sostegno delle donne, con la casa rifugio che ha accolto, durante il periodo di sperimentazione, sette donne con sei minori provenienti da tutto Abruzzo.

“Oltre al finanziamento regionale”, ha assicurato la vice presidente, “dovrebbe arrivare anche una compartecipazione del Comune di Pescara e di quello di Chieti. Una vera e propri filiera contro la violenza di genere, l’unica abruzzese gestita direttamente da un ente locale: negli altri casi ci sono associazioni private. Va sottolineato che le pari opportunità sono fra le funzioni fondamentali del nuovo ente di area vasta e continueremo a lavorare per rafforzare quantità e qualità dei servizi”.

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