Teramo, tutti i docenti del Braga chiedono il trasferimento

Ancora una promessa di interessamento. Ma ancora un rimando nel tempo. Dopo l’accettazione della richiesta di statizzazione, senza però il relativo finanziamento, la difficile situazione dell’istituto musicale Braga di Teramo non riesce a trovare un punto di arrivo. E non ha portato ad alcuna certezza immediata neanche l’incontro avuto ieri tra il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi e il sottosegretario al Miur Angela D’Onghia, che non ha potuto fare altro che promettere l’inserimento della questione nella prossima legge di stabilità, il che vuol dire possibile disponibilità solo a partire dal 2016.

Nessuna certezza neanche per la richiesta, fatta dal primo cittadino teramano, sul ripristino dei fondi destinati agli istituti pareggiati, di 400 mila euro, che dovrà essere valutata in pochi giorni.

E, intanto nella giornata di ieri, termine ultimo entro il quale era possibile un ripensamento, è scaduto il termine per la richiesta di trasferimento, che ha visto 21 docenti su 21, chiedere di poter andare via da Teramo. Dalla prossima settimana, dunque, con la pubblicazione delle graduatorie definitive, si saprà quali insegnanti saranno destinati nella struttura teramana e quanti, invece, potranno trovare “pace” altrove. Per gli insegnanti del Braga, infatti, sono ancora tredici le mensilità di stipendio arretrate da dover prendere ed è comprensibile che per molti la situazione degli ultimi anni sia diventata insostenibile.

“Purtroppo”, spiega il vice direttore del Braga, Romeo Petraccia, “ad oggi non abbiamo avuto ancora certezze. Ma la domanda di trasferimento dei docenti non deve essere vista come un fatto negativo, anche perché ci sono tanti colleghi che hanno chiesto, invece, di venire a Teramo. In tutti gli altri conservatori italiani è normale che ci siano insegnanti che si spostano anno per anno. Inoltre, per un’assurdità tutta italiana, mentre noi finora siamo stati pagati dagli Enti, con tutte le conseguenze del caso viste le difficoltà in cui versano le amministrazioni locali, i nuovi docenti avranno la garanzia di essere pagati direttamente dallo Stato che provvederà poi a rivalersi direttamente sugli Enti”.

Per il maestro Petraccia, che ribadisce il fatto che il Braga non potrà comunque essere chiuso visto che è statizzato, sono tre le priorità fondamentali su cui bisogna continuare a lavorare per trovare uno sbocco positivo. Innanzi tutto la ricerca di una sede provvisoria degna, che abbia almeno 15 aule, in attesa dei lavori di ristrutturazione dell’edificio di Piazza Verdi. E a questo proposito sembra ormai certo che l’istituto per Geometri possa garantire una sistemazione ideale per i musicisti. In secondo luogo è necessario che la convenzione con gli enti locali produca una compartecipazione finanziaria che garantisca la possibilità di andare avanti. E infine la politica deve proseguire l’iter per la statizzazione, portando a termine il suo compito con la definizione della questione finanziaria.

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