Teramo, rivoluzione al Genio Civile. La Provincia autorizzerà i lavori per la fase di passaggio

Un cambio delle regole che mette a dura prova uno dei settori più delicati per l’economia del territorio come è il comparto dell’edilizia privata. Con l’entrata in vigore della legge regionale che istituisce lo Sportello Unico Comunale, infatti, cambiano le regole e i modi di accesso ai servizi del Genio Civile le cui funzioni dovranno passare dalla Provincia alla Regione.

Ma, in attesa che il passaggio di competenze e personale venga disciplinato, come previsto dal regolamento entrato in vigore circa una settimana fa, agli uffici provinciali continueranno a competere i procedimenti autorizzatori e i controlli mentre le domande dovranno essere presentate agli Sportelli Unici Comunali.

“Per evitare un pericoloso imbuto che potrebbe rallentare le realizzazione delle opere”, ha detto il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino che questa mattina ha affrontato la questione con il personale dell’Ente, “rafforzeremo l’ufficio con i nostri dipendenti, trasferendo personale dai settori edilizia, urbanistica e viabilità”.

Come ha spiegato il presidente, infatti, è necessario far ricorso a personale con competenze specifiche, architetti, ingegneri e geometri, ma ha assicurato anche che sarà una situazione temporanea fino a che non ci sarà il passaggio definitivo delle funzioni alla Regione.

“E’ chiaro che siamo di fronte ad un settore strategico per l’economia del territorio”, ha aggiunto Di Sabatino, “in quanto ogni lavoro del comparto edile privato deve essere validato e autorizzato dal Genio Civile mentre prima questi processi venivano assicurati in buona parte dai Comuni. Quindi, responsabilmente, la affrontiamo come una priorità ma è una coperta corta e l’impiego dei tecnici di altri settori al Genio Civile comporta disagi per altre tipologie di servizi”.

E in risposta alla nota dell’Ordine degli ingegneri di Teramo, secondo la quale la riforma regionale non sarebbe ancora in vigore per un difetto di pubblicazione del regolamento in quanto, sul Bura, non sarebbero state pubblicate “le quattro appendici che sono parte integrante del regolamento attuativo”, il presidente ricorda che se si ritiene ineficace, la riforma deve essere contestata nei modi e nei termini di legge, visto che la Provincia è solo una destinataria di un provvedimento regionale.

Negli ultimi mesi, inoltre, il servizio di Genio Civile era stato già protagonista di numerosi cambiamenti volti sia a smaltire l’arretrato che si era accumulato e sia ad affrontare le criticità che venivano sollevate dall’utenza, valorizzando le professionalità interne ed evitando il ricorso a professionisti esterni per razionalizzare i costi. E i risultati ci sono stati visto che nell’annualità 2014 erano state depositate 1303 pratiche di cui 107 varianti e sono stati rilasciati 1113 attestati di deposito con un gap negativo di circa 200 istanze non evase. Mentre nel 2015 sono state sostanzialmente evase tutte le pratiche in entrata (di circa 394 pratiche in entrata 384 evase) e sono state chiuse quelle non evase negli anni precedenti.

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