Tortoreto, la rivoluzione verde della canapa: l’esperienza della coop Hemp Farm Italia

Tortoreto. La nuova frontiera delle coltivazioni, almeno a queste latitudini, si chiama canapa. Una coltivazione di assoluto pregio, dagli utilizzi praticamente illimitati, ma “censurata” e soppiantata nel corso degli anni per varie ragioni.

 

 

Ora la canapa torna prepotentemente d’attualità con Hemp Farm Italia, una cooperativa agricola di giovani che ha imboccato un percorso nuovo: coltivare e trasformare canapa industriale e cannabis legale, per ricavarne soprattutto prodotti alimentari.

La scommessa è di un gruppo di giovani che da poco si è strutturato in cooperativa e per la stagione agricola in corso ha “seminato” circa 50 ettari di terreno (tra Tortoreto e Civitella del Tronto) a canapa. Il percorso è già tracciato, visto che sono state avviate delle proficue collaborazioni con aziende agricole regionali e nazionali, animati da un obiettivo ambizioso, ma reale: proporre al mercato prodotti totalmente “made in Italy” integrando i valori nutraceutici del seme di canapa con le varietà autoctone di grani “antichi” potenzialmente poco produttivi, ma di grande valenza sul piano nutrizionale, ma anche su quello della cultura contadina.

La cooperativa Hemp Farm Italia è nata è nata da pochi mesi, come sintesi delle esperienze maturate dai soci fondatori in passato.

“E’ stata fondata”, spiega Alessandro Palumbo, uno dei fondatori dalla Hemp Farm, ” per riuscire a chiudere la filiera senza intermediari, così da garantire all’agricoltore coinvolto, oltre ad una nuova coltura da rotazione anche un buon guadagno economico ed al consumatore, un prodotto di provenienza garantita, di elevata qualità e ad un costo minimo rispetto alla media dei prodotti presenti sul mercato italiano, che per altro, nel 99% dei casi sono di provenienza estera”.

“La canapa è una pianta estremamente versatile che trova centinaia di applicazioni d’eccellenza in svariati settori ed in Abruzzo, attualmente, stiamo creando una rete di imprese dedite allo sviluppo dei vari prodotti che coinvolgano i diversi settori e poli industriali: alimentare, della (bio)edilizia, tessile, dell’automotive, energetico e farmaceutico, per un rilancio economico eco-compatibile e quindi realmente sostenibile”.

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