Nepezzano, lavori nell’aula computer della scuola elementare. Mentre si pensa a Piano d’Accio

Ci sono voluti diversi anni, ma alla fine sono arrivati. I lavori di sistemazione dell’aula informatica nella struttura adiacente alla scuola elementare di Nepezzano stanno terminando proprio in questi giorni. L’edificio, realizzato diverso tempo fa dall’amministrazione Sperandio, non aveva mai ottenuto le certificazioni necessarie e, nonostante fosse stato usato in un primo momento, a causa di diversi allagamenti dovuti alle forti piogge, era stato poi chiuso e lasciato all’abbandono.

E nonostante i numerosi solleciti della scuola e del comitato di frazione di Nepezzano, solo prima dell’estate l’amministrazione comunale ha trovato i fondi, 20mila euro circa, per sistemare l’aula e la zona esterna alla scuola, consentendo di far partire i lavori, per far trovare la stuttura pronta prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.

Tuttavia una forte scure pende sulla scuola di Nepezzano, che fa parte dell’istituto comprensivo Teramo 4 di San Nicolò, visto il basso numero di iscrizioni che potrebbe mettere a rischio la sua permanenza nella frazione. Torna così a riproporsi la questione dello spostamento della primaria a Piano d’Accio, nell’edificio che oggi ospita la scuola materna e, in affitto nel piano superiore, alcuni uffici del Centro servizi per il volontariato della Provincia di Teramo, che potrebbe accogliere anche i numerosi bambini della zona che, a quanto pare, preferiscono andare alle elementari di Teramo.

La proposta, sposata anche dal Consiglio di istituto, più volte presentata, ma che in passato ha trovato una ferma opposizione da una parte delle famiglie interessate, riguarderebbe l’adeguamento della struttura di Piano D’Accio, con i necessari lavori per la messa a norma, in modo da spostare la primaria nello stesso edificio della materna, vedendo in prospettiva anche la possibilità di realizzare una mensa e trasformare la scuola a tempo pieno.

Ma, prima di compiere un passo così importante, ci sarà il lavoro più difficile da fare, ovvero mettere d’accordo genitori, insegnanti, trovare una sede alternativa per il Csv e soprattutto avere garanzie dall’amministrazione che deve trovare i fondi per i lavori necessari.

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