Teramo, Ordine degli Architetti: “i nostri primi 30 anni”

architettiTeramo. Il 2010 è un anno importante per l’Ordine degli Architetti di Teramo, che festeggia i suoi primi 30 anni. Un anniversario che il nuovo Consiglio, insediatosi da soli sei mesi, intende festeggiare con tutti gli onori. A partire dalle “presentazioni”.

“Come categoria professionale” ha detto il presidente Giustino Vallese “ci dibattiamo in una situazione complessa, in cui è sempre meno chiaro il confine delle nostre competenze. Da anni combattiamo una sorta di guerra santa con i geometri e questo perché la normativa risulta essere poco chiara”.

E proprio nell’ottica di un rilancio dell’Ordine e della categoria, si è pensato ad una serie di eventi ed iniziative, attraverso le quali presentare quanto è stato fatto finora, ma anche i progetti per il futuro.

Il tutto seguendo un filo conduttore basato su quattro punti fondamentali: la partecipazione, la formazione, le relazioni e la promozione.

“La prima” spiega Vallese “è commisurata alla capacità di essere comunicativi. E’ importante, inoltre, riconquistare il rapporto con gli iscritti, ma anche con gli enti e le istituzioni, per quanto riguarda le questioni relative alle trasformazioni del territorio. La formazione, poi, è un tema cruciale che portiamo avanti con appositi corsi e giornate tematiche in azienda. La promozione, infine, intesa come rilancio della figura dell’architetto, inteso come responsabile costruttore dei paesaggi che tutti attraversiamo”.

E il primo passo, in quest’ottica di rilancio, passa appunto dalle nuove tecnologie.

Proprio questa mattina, infatti, è stato presentato il nuovo sito web (www.ordinearchitettiteramo.it), che nasce con l’obiettivo porsi come vetrina per tutti gli iscritti, i quali tra le tante cose potranno mettere pubblicare online i loro lavori, consultare notizie, concorsi, eventi locali e nazionali, confrontarsi tra loro nella sezione del forum, ma anche offrire nella sezione download una consulenza online.

“L’architetto deve tornare ad essere attore dello scenario locale e nazionale” ha concluso l’architetto Raffaele Di Marcello “abbandonando quel ruolo di burocrati dell’edilizia e tornando ad essere i manipolatori dello spazio. Un ruolo da recuperare, affinché diventi patrimonio di tutti”.

Marina Serra


 

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