Morro D’Oro, il lento smottamento di via Salara

via salaraSembra un percorso di guerra e percorrerla con una comunissima auto diventa, su alcuni tratti, una missione quasi impossibile. E’ via Salara, una strada provinciale di collina che attraversa il territorio comunale di Morro D’Oro.

Un percorso tortuoso che inizia non appena si lascia la strada che da Cologna Paese porta verso Notaresco, per immettersi proprio su via Salara che consente di raggiungere la vecchia Statale 150 in località Pagliare di Morro D’Oro. Il manto d’asfalto è quasi del tutto dissestato, ma il tratto più pericoloso è all’altezza di Contrada Case Sacchetti.

Il fenomeno dello smottamento negli ultimi tempi, soprattutto dopo le piogge abbondanti dello scorso mese di marzo, si è accentuato. Si sono creati degli avvallamenti, la strada presenta delle vistose crepe e in un punto c’è stato persino il cedimento di oltre mezzo metro, creando un dislivello assai pericoloso, una sorta di trampolino che ha già causato diversi incidenti in passato e ora addolcito con la sistemazione di uno strato di bitume.

Persino i muri di contenimento realizzati in passato sul lato ovest della strada, per impedire che terriccio e fango venissero trasportati in caso di abbondanti piogge, hanno subito delle profonde lesioni. In un punto, invece, per un tratto di almeno 20 metri, la strada ha ceduto per oltre mezzo metro, sul lato mare.

Attualmente, per segnalare il pericolo, sono stati piazzati dei segnali stradali e una rete in plastica per delimitare la zona. Troppo poco perché lungo questo tratto l’illuminazione è inesistente. Il problema è stato già segnalato alla Provincia, che ha la competenza in materia. Il rischio che la situazione possa aggravarsi con le prossime piogge autunnali e invernali è molto alto.

La zona andrebbe monitorata anche perché secondo gli amministratori morresi il fronte dello smottamento è molto più ampio e interesserebbe un fronte collinare di almeno 3 chilometri, immediatamente a ridosso dell’Autostrada A14. Servono soluzioni strutturali per il contenimento del fenomeno, con un investimento di alcuni milioni di euro. Trattandosi inoltre di un problema legato soprattutto al dissesto idrogeologico, viene chiamata in causa la Regione che ha il compito di finanziare un piano di intervento.

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