Campli, asfalti elettorali: la Corte dei conti condanna ex amministratori

campliCampli. Gli asfalti elettorali costano a 8 ex amministratori del Comune di Campli (due sindaci e 6 assessori) e al dirigente dell’ufficio tecnico una condanna della Corte dei Conti per danno erariale.

 

Dovranno rimborsare, complessivamente, 16.500 euro (più le spese legali), i pubblici amministratori che dal 1993 al 2006 si sono dovuti confrontare con la cosiddetta vertenza “ Di Eleuterio”, ditta che aveva realizzato la pavimentazione di alcune strade cittadine, opere che però non erano stati mai pagate. In realtà, solo nel 2006, l’amministrazione comunale di Campli, ha riconosciuto il debito fuori bilancio (per effetto di una sentenza del tribunale civile che lo ha condannato ad indennizzare la ditta che realizzò con una somma, comprensiva degli interessi maturati, di poco superiore ai 30mila euro). Per questo motivo, i giudici della Corte dei Conti hanno condannato a rifondere, nelle casse comunali, due ex sindaci: Luca Galiffa e Mario Antonietti; sei ex componenti della giunta comunale: Diego Giannobile, Bruno Ciutti, Gino Zavanelli, Gabriele Rastelli, Aldo Guerrieri, Giovanni Di Violante, e Maurizio Cicconi, responsabile dell’ufficio tecnico comunale. Sette dei nove condannati, dovranno sborsare 1.500 euro ciascuno, mentre Rastelli e Guerrieri dovranno sborsare 3mila euro ciascuno. Nella sentenza di condanna, la magistratura contabile ravvisa tre ordini di comportamenti che poi, nel concreto, si sarebbe tradotti in un danno erariale ai danni del Comune. “Le singole fasi in cui si articola la vicenda sono distinguibili” si legge nella sentenza, “ in una prima malaccorta, frettolosa e incompleta formalizzazione dell’affidamento di lavori all’impresa “Di Eleuterio”, in una seconda fase in cui l’amministrazione, ed il sindaco in particolare, si ostina a non vedere che vi sono delle fatture e che si profila un addebito al Comune al quale occorre porre rimedio, ed una terza fase che, ormai a cose fatte, aggiunge sciattezza a trascuratezza e procede ad un riconoscimento di un debito con delle forzature procedimentali”.

 

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