Processo Teramo Lavoro, in aula sfilano i test: ascoltato anche Di Sabatino

Teramo. Nuova udienza in Tribunale, a Teramo, del processo sull’attività della società in house della Provincia, oggi in liquidazione, ‘Teramo lavoro’, in cui sono imputati per concorso in abuso d’ufficio, truffa e falso l’ex presidente dell’Ente Valter Catarra, e l’ex amministratore unico della società Venanzio Cretarola, che deve rispondere anche di peculato.

 

 

Con loro, ma solo per il reato di abuso d’ufficio, è imputato anche l’ex direttore del personale della società, Salvatore Lagatta. Dei reati contestati, alcuni sono in relazione alla nomina di Cretarola a coordinatore di progetto delle attività di supporto, che per la Procura sarebbe avvenuta in maniera illegittima; altri si riferiscono a Fondi Europei che l’accusa ritiene Cretarola abbia percepito indebitamente per qualcosa di mai realizzato; il peculato, infine, per una somma percepita da Cretarola ma destinata ad altri capitoli. Proprio sulla nomina di Cretarola a coordinatore di progetto si è incentrata oggi la testimonianza del primo teste dell’accusa ascoltato oggi in aula: una Cococo di ‘Teramo Lavoro’ che figurava come componente della commissione deputata a valutare i curricula insieme all’ex direttore del personale di Teramo lavoro Salvatore Lagatta, ma che, alla domanda della parte civile, rappresentata dall’avvocato Tommaso Navarra, su chi avesse svolto la selezione, ha risposto: “L’amministratore Venanzio Cretarola”.

 

 

 

 

 

 

 

Nell’udienza ha testimoniato anche l’attuale presidente della Provincia di Teramo Renzo Di Sabatino. All’epoca come consigliere di opposizione, dopo l’ispezione del settore lavoro, firmò uno degli esposti che diede origine all’inchiesta. “A nostro avviso i fondi europei furono utilizzati in maniera impropria” ha detto Di Sabatino, che ha ricordato come la stessa Regione non ha riconosciuto quelle somme, con conseguente “buco” per la Provincia.

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