Giulianova, squalo bianco di 5 metri catturato da 2 volanti

squalo biancoNon hanno creduto ai loro occhi gli equipaggi delle due volanti, “Fratello Sole” e “Sorella Luna”, del compartimento di Molfetta ma che da mesi ormeggiano al porto di Giulianova, quando hanno tirato su la rete. Anziché pesce azzurro, nel sacco hanno trovato un grosso squalo bianco, di quasi 5 metri, che si dimenava nel tentativo di liberarsi.

Il comandante del “Fratello Sole”, Cosentino Marcellusi di 45 anni, nel tentativo di aprire il sacco per liberare l’animale, è stato colpito dallo squalo con un colpo di coda.

Ma per fortuna non ha riportato nessuna ferita grave, a parte un’abrasione al braccio destro. E’ stato necessario tagliare una cima, con il grande pescecane che è finito nella zona di poppa del “Fratello Sole” mentre due membri dell’altro equipaggio, Gennaro D’Amario e Nicola Di Bitonto, sono saliti sull’altra imbarcazione, hanno indossato una muta subacquea per ispezionare il fondo dello scafo, e poi una volta a bordo hanno dato una mano ai loro colleghi. Il fatto è accaduto poco dopo le 5,30 di questa mattina.

I due pescherecci, adibiti a pesca a volante, stavano tirando la rete a coppia a circa 7 miglia dalla costa, tra Giulianova e Cologna Spiaggia, dunque in uno specchio d’acqua comunque non molto distante dalla costa. Poco prima delle 7,30 le due volanti sono rientrate in porto. Nel frattempo è stata allertata la capitaneria di Giulianova e il servizio veterinario.

Sul posto anche il segretario regionale della Federpesca Walter Squeo, allibito nel vedere quel grande squalo. “Il fatto che l’animale sia stato catturato a meno di 7 miglia dalla costa”, ha commentato Squeo, “mi lascia pensare. Credo che la chiusura del tratto di mare dinanzi alla Torre di Cerrano possa essere una causa se oggi anche i grandi squali bianchi nuotano nelle nostre acque. Non abbiamo più spazio per pescare e adesso anche lo squalo bianco ci fa concorrenza. L’Area Marina Protetta va cancellata. Cosa fanno gli ambientalisti? Dovrebbero andare a controllare i fiumi che scaricano di tutto in mare, attirando anche ora il grande predatore dei mari”.

Imbattersi in uno squalo bianco nel mare Adriatico è molto raro, ma non impossibile. Certo è che la presenza di un così grosso esemplare quasi sotto costa deve far riflettere. Comunque, l’animale, ormai morto, è stato scaricato con un argano montato su un trattore e adagiato su un pianale prima di essere portato nel piazzale del mercato ittico dove è stato ricoperto con del ghiaccio. Attorno molti curiosi e c’è chi ne ha approfittato per qualche scatto. Poco fa, il dottor Gelindo Di Bartolomeo, del servizio veterinario della Asl, ha aperto il ventre del bestione.squalo_bianco

E la sorpresa è stata enorme quando nell’intestino sono stati rinvenuti il guscio di una tartaruga, una lattina di coca cola, un pezzo di ramo e persino una targa di auto di Chieti. Dopo gli accertamenti di rito, lo squalo verrà caricato su un camion con cella frigorifero e trasferito al laboratorio del Museo Ittico di Pescara per ulteriori analisi, prima di essere imbalsamato ed esposto al pubblico, non prima di un anno. Intanto, tra la gente ora c’è paura, paura di incontrare un altro squalo bianco durante una nuotata al largo.

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