Teramo, i gruppi di centrosinistra contro l’accorpamento delle scuole superiori della provincia

istituto_alberghiero_2Teramo. Dopo le ultime disposizioni messe in atto dalla Provincia di Teramo, relative al riordino delle scuole superiori provinciali, i Gruppi consiliari di centrosinistra presenteranno un Ordine del giorno da dibattere nella prossima seduta del Consiglio, con il quale si chiederà la modifica della Deliberazione della Giunta Provinciale concernente il riordino.

Nel contempo, hanno inviato una lettera aperta all’Assessore regionale all’Istruzione Paolo Gatti, per sottoporre alla sua attenzione alcune considerazioni riguardanti il riordino delle scuole superiori e, in modo specifico, l’accorpamento, a Giulianova, dell’ITIS e dell’IPIAS all’Istituto per i servizi alberghieri e della ristorazione, commerciali e turistici.

“L’ITIS” è scritto nella nota “ha 320 iscritti, l’IPIAS ne ha 188, il totale degli iscritti dei due Istituti è quindi 508, oltre la soglia minima necessaria per l’assegnazione dell’autonomia. L’ITI-IPIAS è un Istituto molto legato alla realtà economica ed industriale e, disponendo di 15 laboratori, offre una formazione tecnica e scientifica unica sulla costa teramano. Da questo Istituto vengono licenziate le figure professionali di Capotecnici delle industrie elettroniche, elettrotecniche, informatiche e meccaniche, che trovano un buon inserimento nel mercato del lavoro. Anche se di poche unità, il numero degli iscritti aumenta ogni anno”.

I gruppi consiliari PD, Italia dei Valori, Sinistra e libertà, La Tua Provincia ricordano poi che nella Delibera approvata dalla Giunta Provinciale di Teramo l’accorpamento viene giustificato con il fatto che “… è prevedibile un calo di iscritti in considerazione dell’attivazione di corsi di formazione professionale triennali da parte della Regione Abruzzo”.

Una considerazione che il centrosinistra ritiene “basata sul nulla”.

L’accorpamento con l’Istituto Alberghiero, poi, produrrebbe un Istituto di proporzioni spaventose (oltre 1300 studenti) e di difficile gestione, mentre il numero massimo previsto dalle norme è di 900 alunni.

“Per tali motivi” concludono “consideriamo irrazionale procedere ad un accorpamento che non trova giustificazioni plausibili e produrrebbe senza dubbio difficoltà gestionali ed effetti negativi sulla qualità e sull’efficacia dell’offerta formativa nel nostro territorio. Lasciamo l’autonomia all’Istituto Cerulli e torniamo a parlare di accorpamento solo se l’attivazione dei corsi regionali produrrà effettivamente una diminuzione degli iscritti”.

Marina Serra


 

 

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