Piero Di Rocco ucciso da un’auto pirata? Domani l’autopsia sul centauro di etnia rom.

Rilievi_della_Polizia_StradaleGiulianova. Saranno celebrati probabilmente nella giornata di sabato i funerali di Piero Di Rocco, il nomade di 35 anni morto ieri sera in seguito ad un incidente stradale mentre era a bordo della sua Kawasaki Ninja. Il corpo senza vita del ragazzo di etnia rom è infatti a disposizione della magistratura che ha deciso per l’autopsia che dovrebbe essere eseguita solo nella giornata di domani, all’obitorio dell’ospedale di Giulianova.

Dall’esame autoptico si cercherà di capire se Piero Di Rocco era sotto l’effetto di droghe o se avesse assunto sostanze stupefacenti. Nella ricostruzione della dinamica dell’incidente sono emersi, però, alcuni particolari su cui stanno indagando gli agenti della polizia stradale. Alcuni testimoni, infatti, hanno riferito che il nomade, dopo l’urto con la macchina era finito a terra. Si era persino rialzato e stava togliendosi il casco per sincerarsi dell’accaduto. A quel punto sarebbe stato travolto da un’altra vettura che lo ha sbalzato per quasi 100 metri, provocandogli traumi seri, al torace e alla testa.

La polstrada avrebbe già ascoltato le testimonianze di due donne che avrebbero assistito al fatto e che si trovavano in prossimità dell’ingresso di un negozio. Quindi, l’autopsia sarà in grado di stabilire se ad uccidere Piero Di Rocco sia stata un’auto pirata. L’incidente è avvenuto ieri sera lungo la statale 80, nel quartiere di Villa Pozzoni. Il giovane centauro si sarebbe immesso sulla strada principale, in direzione Teramo, provenendo da via Grosseto, senza però rispettare il segnale di stop. E’ finito quindi contro una vettura e sembra che il pedalino sinistro si sia agganciato al paraurti, scaraventando la moto con il suo conducente a terra. Solo l’autopsia potrà dire come sono andati i fatti.luogo_incidente_giulianova_2

Intanto, l’ennesima tragedia della strada che ha interessato la statale 80, ripropone la questione del limite di velocità, anche se nel caso specifico la vettura non ha alcuna responsabilità nell’incidente. Gli abitanti della frazione di Villa Pozzoni chiedono all’Amministrazione Comunale maggiore sicurezza delle strade del quartiere e, in particolare, della vecchia statale per Teramo.
“Nonostante i limiti di velocità l’arteria è diventata una pista di lancio”, si legge in una nota, “con automobili che sfrecciano ben oltre i limiti e, spesso, sorpassano in prossimità degli incroci mettendo a rischio la vita di chi si immette sulla nazionale. Il quartiere di Villa Pozzoni, nonostante le ripetute richieste alle precedenti amministrazioni comunali, non ha visto nessun intervento per mettere in sicurezza sia la viabilità interna al quartiere, sia la strada statale, eccezion fatta per qualche dosso rallentatore e un paio di strisce pedonali”.

Gli abitanti chiedono che vengano realizzati i marciapiedi sulla statale 80, mettendo in sicurezza le fermate degli autobus, ora collocate ai margini della carreggiata senza alcuna protezione. “Le strade del quartiere”, prosegue la nota, “sono diventate ormai delle scorciatoie per raggiungere Giulianova Paese. Infine, il continuo traffico di mezzi pesanti, in strade strette e poco adatte ad una percorrenza intensa, mette a rischio soprattutto anziani e bambini. Chiediamo inoltre più vigilanza”.
Lino Nazionale

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