Teramo-mare, un tecnico: “Quello che vedo è solo provvisorio, giusto?”

Teramo. Cosa si fa quando le precipitazioni sono più abbondanti del dovuto? Semplice, molti teramani lanciano uno sguardo preoccupato al tratto della superstrada Teramo-mare crollato sei anni fa (per cui ci sono già quattro condanne in primo grado).

Lì, in corrispondenza della zona industriale di Sant’Atto, in direzione Giulianova, le ruspe dell’Anas sono al lavoro per contenere un Tordino rinvigorito da piogge e neve (sarà ancora più grosso quando la neve si scioglierà). E non essendo del mestiere, facciamo visionare foto e video dei lavori compiuti ultimamente ad un ingegnere che preferisce mantenere l’anonimato.

“A quel che vedo, hanno sistemato della terra per ostacolare il fiume – spiega – Ma l’acqua non la comandi a meno che non indirizzi altrove. Se l’intervento è stato fatto in attesa di qualcosa di più serio, ci può stare, altrimenti c’è il rischio che si creino vortici e l’acqua si divori l’ostacolo”, è il parere del tecnico teramano.

Per la cronaca, proprio nel pomeriggio odierno quel tratto di superstrada è tornato ad essere percorribile a due corsie, dopo il restringimento preventivo delle ore scorse.

 

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