Giulianova calcio, la sagra degli errori societari

dagostino2Giulianova. Non erano bastate le 9 sconfitte del girone di andata per prendere una decisione che forse sarebbe dovuta essere presa già a novembre. E’ stata necessaria anche la sconfitta nella prima di ritorno, in trasferta contro la Sangiovannese, per convincere il presidente del Giulianova Dario D’Agostino che forse davvero Ersilio Cerone, pur riconoscendo tutti i limiti di un organico allestito in modo approssimativo e senza una corretta programmazione societaria, non era l’allenatore giusto.

La piazza non lo ha mai amato, non si è mai creato un feeling con i tifosi che hanno di fatto disertato del tutto lo stadio Fadini. Il massimo dirigente giallorosso, a cui va senza alcun dubbio il merito di essersi sobbarcato i debiti della società e di essersi impegnato nel saldo con l’Erario versando una somma mensile non di poco conto, ha compiuto però una serie di errori che non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. L’esonero doveva esserci prima della sosta per dare modo al nuovo allenatore di lavorare con la nuova squadra, di impostare nuovi schemi, di studiare soprattutto la fase difensiva, vero tallone di Achille del Giulianova che sulle palle inattive ha subito il maggior numero di reti. Invece, D’Agostino ha atteso anche la prima di ritorno per prendere la drastica decisione di sollevare dall’incarico tecnico Cerone che ha pagato per colpe societarie (che il Giulianova andasse rinforzato lo si sapeva da luglio) ma anche per proprie responsabilità.

Sul discorso allenatore, la piazza ha urlato il nome di Francesco Giorgini, l’unico vero profeta in patria. Ed invece, il presidente è andato contro corrente scegliendo Pino Di Meo, ex Pro Vasto. Perché? Chiaro, nessuno se lo auspica, ma se Di Meo fallisse le responsabilità di una retrocessione cadrebbero tutte sulle spalle del presidente. Se avesse scelto Giorgini accontentando la piazza, avrebbe di certo ricompattato l’ambiente, avrebbe avuto un Fadini con tanta gente e una curva pronta a trascinare i giallorossi. Ci si auspica comunque che la gente torni allo stadio anche con Di Meo perché la Seconda Divione, la ex C2, è un patrimonio importante soprattutto se pensiamo che il prossimo anno potrebbe tornare il derby con il Teramo.

Al momento il Giulianova è ancora in linea di galleggiamento perché la Lega Pro ha penalizzato società quali Villacidrese e Fano, con i sardi ora ultimi (ben 10 punti di penalizzazione e difficilmente si iscriveranno il prossimo anno). Salvarsi per le disgrazie altrui? Ci può anche stare, ma sarebbe più giusto conquistare la permanenza in questa categoria con le proprie forze. Quindi bisogna rinforzare l’organico al più presto e questa volta con scelte oculate e non improvvisate. Per quanto riguarda invece il discorso societario, se davvero c’è qualcuno disposto a prendersi il Giulianova o a collaborare con D’Agostino, che si faccia avanti perché non c’è più tempo da perdere.
Lino Nazionale

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