Pescara, Radioterapia: “Macchinari lenti e spazi angusti”

Pescara. “Gravi inefficienze che rendono il servizio terapeutico lento e poco confortevole, in una situazione già per sé difficile che i pazienti devono sostenere a causa dell’invalidante malattia nonostante”.

E’ stato il consigliere regionale del M5S, vice presidente della commissione sanità, Domenico Pettinari, a denunciare stamani con una conferenza stampa la situazione del reparto di Radioterapia oncologica di Pescara. Con lui, nell’ufficio della Regione Abruzzo, alcuni cittadini in cura nello stesso reparto.

“Non si può giocare con la vita delle persone”, spiega Pettinari, “il Reparto che somministra trattamento radioterapico deve essere efficiente e prestare le migliori cure ai pazienti. Dopo le nostre numerose denunce il reparto è stato dotato di un acceleratore lineare di nuova generazione,  ma il vecchio, ancora in attività nonostante sia obsoleto e non rispondente alle esigenze dei pazienti, non è stato sostituito. Noi chiedevamo la sostituzione del macchinario vecchio e l’acquisto di un nuovo. Purtroppo non è avvenuto creando una disparità tra i pazienti curati con il nuovo apparecchio e quelli che devono accontentarsi del vecchio, che spesso si blocca e non rende funzionali le cure”.

“I fondi dal Governo sono stati stanziati da anni per l’ammodernamento di questi dispositivi, ma su questo fronte inspiegabilmente ancora non si procede”, aggiunge Pettinari, chiedendo “al Presidente Lolli e all’Assessore Paolucci di far partire immediatamente la sostituzione del vecchio acceleratore”.

Le segnalazioni dei pazienri riguardano anche il macchinario per la Brachiterapia per la cura dei tumori ginecologici, che è stato donato all’Ospedale di Pescara dal Canada. “La volontà della Asl è quello di dividere i locali con quelli dell’acceleratore lineare creando una compressione dimensionale degli spazi, già angusti”, riporta Pettinari, “si creerebbe inoltre promiscuità fra le diverse prestazioni radioterapiche con una importante ricaduta disfunzionale sull’erogazione complessiva dei servizi ed esposizione a rischio per la salute di operatori e pazienti. Un servizio meno efficiente, quindi,  perché di fatto i due macchinari non possono operare insieme”. Ulteriore richiesta al Direttore Generale della ASL e all’Assessore Paolucci, “che non si proceda a modificare l’attuale locale utilizzato per l’acceleratore lineare, e, in ogni caso, a sospendere le procedure per l’installazione dell’apparecchiatura nel locale ove insiste l’acceleratore lineare installandola, invece, nel bunker esistente inutilizzato che custodiva un vecchio apparecchio radioterapico dismesso.”

Ma il problema”, conclude Pettinari, “riguarda anche il personale a disposizione per i reparti. Servirebbero almeno quattro ulteriori tecnici per  coprire i turni che oggi sono di H12  e H 10, che invece con un’integrazione di personale potrebbero arrivare entrambi a prestare servizio per le 12 ore, in modo da snellire le liste d’attesa e aumentare le prestazioni”.

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