Pescara, Radioterapia: “Acceleratore lineare guasto, quello nuovo non attivo”

Pescara. “L’acceleratore lineare obsoleto dell’Unità Operativa di Radioterapia dell’Ospedale di Pescara deve essere sostituito.  Dopo anni di battaglie siamo riusciti a far acquistare un nuovo macchinario, ma il vecchio, che è ancora in funzione, a causa di continui guasti rallenta le terapie dei pazienti”.

Lo ha affermato stamani il consigliere regionale del M5S, vice presidente della commissione sanità, Domenico Pettinari in conferenza stampa.  “Presso l’Unità Operativa di Radioterapia Oncologica di Pescara sono presenti due acceleratori, uno nuovo, acquistato grazie alle tante sollecitazioni del M5S e l’altro obsoleto, di 13 anni”, spiega Pettinari, “un macchinario che spesso si guasta costringendo gli utenti a dover attendere e subire liste d’attesa lunghissime ingiuste e ingiustificate che, in alcuni casi, possono pregiudicare anche la salute degli stessi.  Inoltre il nuovo acceleratore ha una tecnologia all’avanguardia e riesce ad essere molto meno impattante sugli organi a rischio. Ma l’Unità operativa non riesce ad essere competitiva come potrebbe poiché l’altro non funziona bene”.

“L’Unità Operativa”, incalza il pentastellato, “è stata declassata da Struttura Complessa ad Unità Operativa Semplice Dipartimentale, anche con l’arrivo di un nuovo e moderno acceleratore lineare di alta energia  che ha finalmente affiancato l’unico acceleratore lineare in funzione nella U.O. dal 2003, adeguando dopo anni il nosocomio pescarese agli standard terapeutici e di sicurezza nazionali e internazionali per quanto concerne i trattamenti radio-oncologici, ma che ha visto nello stesso tempo però una riduzione globale del 15% del personale in servizio per effetto di pensionamenti e trasferimento presso altra U.O. di tecnici specializzati in radioterapia oncologica.  Nonostante sia l’unico servizio regionale che eroga trattamenti di alta complessità e specializzazione come trattamenti cranio-spinali (CSI) per patologie onco-ematologiche pediatriche e dell’adulto, trattamenti Total-Body-Irradiation (TBI), parte integrante di regimi di condizionamento mieloablativo e non mieloablativo, oltre a trattamenti dei diversi tumori solidi dell’adulto e del bambino”.

L’esperienza accumulata negli anni ha portato la di Radioterapia di Pescara ad essere riconosciuta come riferimento in ambito regionale ed extra-regionale e dimostrato dall’elevato numero di prestazioni radioterapiche erogate nel 2015, il più alto in ambito regionale, seppur con personale numericamente inferiore rispetto ad altre unità di Radioterapia abruzzesi.  “Quanto l’apparecchio in funzione dal 2003 a Pescara potrà continuare la sua attività clinica, con tutti i fermi macchina per guasti, e quindi permettere di mantenere contenute le lunghissime liste di attesa regionali, senza programmarne almeno la sua sostituzione?”, si chiede Pettinari, che aggiunge: “Che fine hanno fatto i circa 6 milioni di euro stanziati dal Ministero della Salute con la legge del febbraio 2017 e destinati all’ammodernamento delle apparecchiature di radioterapia regionali e di cui ad oggi non si ha notizia e per cui comunque nessuna programmazione di acquisto è stata ancora fatta?”.

Interrogativi rivolti  al Presidente D’Alfonso e all’assessore alla Sanità Paolucci: “Si facciano carico di risolvere il problema della Radioterapia Oncologica di Pescara dotando il reparto almeno di un nuovo acceleratore lineare mettendo in disuso il vecchio”, conclude Pettinari.

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