Pescara, liste d’attesa sanità: “Piano di recupero già in ritardo”

Pescara. “La Asl di Pescara è già in ritardo sul piano di recupero per le prestazioni sanitarie non erogate nel 2020/2021 a causa della pandemia.  Un piano approvato dalla Asl solo a giugno 2022, in base a quanto previsto dal il Piano operativo regionale per il recupero delle liste di attesa, adottato dalla Regione Abruzzo, sempre con notevole ritardo, a marzo di quest’anno”.

A renderlo noto è il vice presidente del consiglio regionale Domenico Pettinari, che spiega: “Un rallentamento amministrativo importante se si pensa che nel corso del 2022 si sarebbero dovute recuperare tutte le prestazioni sanitarie in sospeso. Parliamo nel dettaglio di 633 ricoveri chirurgici programmati da recuperare; 8.896 prestazioni relative alle campagne di screening oncologico e 15.678 e prestazioni di specialistica ambulatoriale. Non tutte queste prestazioni sono entrate nel Piano, infatti, non sono state contemplate quelle considerate ormai non più recuperabili: per esempio su 633 prestazioni chirurgiche in sospeso il Piano prevede di recuperarne solo 450. E’ sconcertante se si pensa che dietro questi numeri ci sono utenti che attendono da mesi, e in alcuni casi anni, di eseguire un intervento o una esame diagnostico”.
“I fondi assegnati dal Ministero per il recupero delle prestazioni, attraverso l’aumento di personale, l’aumento delle ore lavorative, le convenzioni con cliniche private”, prosegue il pentastellato, “è di circa 3 milioni di euro per la sola Asl di Pescara e quasi 11 milioni per l’intera regione. Cifre che dovrebbero andare a sanare una situazione complessa visto che l’Abruzzo, durante la pandemia, ha riportato percentuali di sospensione delle prestazioni sanitarie maggiori rispetto alla media nazionale. Basti pensare che gli interventi chirurgici hanno registrato un calo pari al 23,02%, nel 2020 rispetto al 2019, contro la media nazionale del 15,78%. Le prestazioni, almeno da come si legge dal documento, dovrebbero essere recuperate entro l’anno 2022, attraverso la messa a sistema dei fondi ottenuti. Nel Piano si legge anche un cronoprogramma che divide le fasi di recupero su base trimestrale, con controlli costanti per la verificarne l’andamento. Peccato, però, che come abbiamo già evidenziato il Piano sia stato approvato in ritardo avendo di fatto buttato alle ortiche i primi 6 mesi dell’anno. E’ probabile, quindi, che tutto slitterà ancora, a discapito dell’utenza: perché all’aumentare dei tempi sicuramente aumenterà anche il numero delle prestazioni considerate irrecuperabili, come nel caso delle operazioni chirurgiche”.
“Su questo fronte”, incalza Pettinari, “stona la scelta della ASL di Pescara di affidare il recupero degli interventi utilizzando solo personale già in servizio e senza andare a implementare l’organico con nuove assunzioni, nonostante i fondi siano stati elargiti dal ministero anche  a questo scopo. L’idea, messa su carta dalla Asl, è quella di aggiungere 150 sedute operatorie senza però aumentare il personale chirurgico. Interventi che quindi andranno a gravare ancora di più sul personale già sottodimensionato e oberato di lavoro”, conclude Pettinari.
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