Ospedale Penne: “Situazione sempre più precaria”

Penne. Visita ispettiva all’ Ospedale di Penne, stamani, del vice presidente del Consiglio regionale, Domenico Pettinari.

“Ancora una volta”, riferisce, “all’interno dell’ospedale ho riscontrato una situazione sempre più precaria legata alla carenza di personale medico presente in struttura, che fatica ad organizzare una turnazione per via dei numeri esigui e personale non stabilizzato, che rischia di essere lasciato a casa da un momento all’altro. Questa situazione determina l’impossibilità al San Massimo di refertare dopo le 20.00 e nei weekend. Infatti tutto viene demandato all’ospedale di Pescara, il cui Pronto Soccorso, ma anche i reparti, si trovano inevitabilmente sotto pressione costringendo l’utenza ad attese estenuanti”.

“Per quanto riguarda la struttura, la situazione è ancora più cupa”, prosegue il pentastellato, “l’Area Medica fino a novembre 2019 contava 40 posti letto suddivisi su 2 piani. Medicina 2 fu chiusa per lavori di tinteggiatura con la promessa che sarebbe stata riattivata nei primi mesi del 2020, ma sono rimaste solo parole al vento, infatti tutt’ora l’AFO Chirurgica del terzo piano, dopo i lavori di tinteggiatura e ristrutturazione, risulta essere inutilizzata. Privando di fatto l’ospedale di 9 stanze, da 3 posti letto l’una. Nonostante siano vuote e inutilizzate il riscaldamento è perfettamente funzionante, quindi oltre il danno anche la beffa. Questa situazione generale ha generato un accorpamento tra ortopedia, chirurgia, ginecologia, otorino e urologia causando enormi disagi a personale e cittadini”.

“A peggiorare questo quadro già desolante abbiamo un padiglione nuovo, che al secondo piano potrebbe ospitare 22 posti letto, che però restano inutilizzati”, incalza Pettinari, che chiede “alla giunta Marsilio di attivarsi celermente per il San Massimo e per tutelare il personale medico – delle cui eccellenze non ci si può ricordare solo nelle emergenze – andando a rinforzare il personale, con un piano d’assunzioni adeguato, dotandolo di una strumentazione all’avanguardia, per preservare il diritto alla salute degli Abruzzesi”.

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