Legge di Stabilità: i tagli costano ai pescaresi 60 euro

Pescara. Picchia duro la Finanziaria del governo Renzi sulle tasche dei pescaresi:  il capoluogo di provincia e’ alla decima posizione in tutta Italia per gli effetti negativi che la legge di stabilita’ 2015 produrrà sui conti del Comune.

Decima posizione per Pescara, infatti, nella classifica riportata ieri da Il Sole 24 Ore tra le città più penalizzate dai tagli che lo Stato apporterà ai versamenti rivolti ai Comuni: 60 euro pro-capite è il risvolto economicamente negativo che subiranno i residenti a Pescara.

“Cifra che deriva dalla applicazione congiunta, per il 2015, di tagli aggiuntivi, rispetto a quelli gia’ previsti, per 3 milioni e 48mila euro, dell’obbligo di accantonamento nel fondo crediti per 10 milioni 921 mila euro e della riduzione del Patto di stabilita’ per 6 milioni 581mila euro, che potrebbe significare meno pagamenti alle imprese”: ad affermarlo è il capogruppo Ncd al Comune di Pescara Guerino Testa che, preoccupato, ha scritto una lettera al sindaco Marco Alessandrini.

“Dopo aver appreso della stangata che sta per abbattersi su Pescara”, ha scritto Testa al primo cittadino, “mi interrogo con preoccupazione su cosa ci aspetti per il 2015, considerato che il 2014 e’ stato gia’ un annus horribilis per le casse del Comune di Pescara e per tutti i cittadini e le attivita’ che si trovano a pagare un conto salatissimo proprio in questo periodo”. “E ti chiedo di sapere”, dice ad Alessandrini, “come si e’ attivato il Comune per fronteggiare questa novità, se sia già allo studio un intervento sul Bilancio pluriennale – che appare inevitabile – e cosa si prevede di tagliare, considerati i tagli consistenti effettuati fino ad oggi nel Bilancio di questa amministrazione”.

Testa chiede, infine, che si illustri “al Consiglio e ai cittadini come intende muoversi Palazzo di citta’”.

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