Pescara, liceo Marconi “spacchettato”: professore in sciopero della fame

Pescara. “La vicenda della demolizione e ricostruzione del Liceo Marconi di Pescara, una comunità scolastica che tra studenti e personale conta più di 1500 persone, è paradossale e dimostra l’approssimazione e la cialtroneria del centrodestra al governo di Provincia, Comune e Regione”.

L’attacco arriva da Maurizio Acerbo e Corrado Di Sante, segretari nazionale e provinciale di Rifondazione comunista, che sostengono la lotta del comitato Marconi quo vadis? ed esprimono “piena solidarietà al Professor Giovanni Dursi che ha avviato lo sciopero della fame”.

“Il 14 luglio la Provincia di Pescara ha emanato l’ordinanza di sgombero per dare avvio ai lavori, ma a tutt’oggi manca sia un cronoprogramma  dettagliato per il futuro del Liceo Marconi, sia l’individuazione degli spazi necessari per l’avvio dell’imminente nuovo anno scolastico”, ricordano i due segretari Rc.

“Occorre reperire 67 aule, più gli spazi per laboratori, palestra e uffici. Lo spacchettamento del liceo non è un’ipotesi ma una certezza, peccato che a 45 giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico studenti, docenti e personale non conoscono ancora la loro destinazione. Il liceo Marconi non è un pacco!”, incalzano, ” Le problematiche sulla sismicità sono ben note da tempo, la programmazione degli interventi avviata oltre un anno fa, possibile che  si preferisce agire in emergenza piuttosto che programmare e concordare gli interventi, attingendo alle disponibilità del patrimonio pubblico?  Il presidente della provincia Zaffiri sa molto bene che nella pubblica amministrazione emergenza si traduce il più delle volte con un fiume di denaro pubblico che termina nelle tasche di privati benefattori. Occorre scongiurare che il trasloco e lo spacchettamento del Marconi diventi sine die”, concludono Di Sante e Acerbo.

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