Pescara, scontro tra Masci e Anpi (e centrosinistra) dopo i murales vandalizzati

Pescara. Scontro, tra Anpi e sindaco Masci, sugli strascichi dell’attacco vandalico ai murales dedicati a Willy Monteiro e George Floyd.

Sia Masci che l’associazione partigiani d’Italia hanno condannato il gesto, ma l’Anpi ha marcato maggiormente la connotazione razzista invitando il sindaco a ripristinare le opere di street art così come fatto per le corone di fiori dedicati ai martiri delle Foibe danneggiati e sostituiti più volte con più cerimonie istituzionali.

“Non è Anpi (o chi per essa) a dover chiedere o pretendere iniziative e comportamenti da parte del primo cittadino. Non è questo il suo ruolo. Quale sia, ce lo chiediamo in tanti, considerata la totale assenza di Anpi Pescara a cerimonie come a esempio l’intitolazione del giardino di piazza Italia a Norma Cossetto, la commemorazione dei pescaresi fucilati a Colle Orlando, le celebrazioni delle quattro medaglie al valor militare nel centenario di Renato Berardinucci”, ha replicato con una nota il primo cittadino.

“Ancora una volta è stato perso il contatto col mondo reale, veicolando l’ennesima imposizione di comportamento morale al sindaco di Pescara, che dovrebbe fare non si sa cosa per ripristinare i due murales di Willy Monteiro e George Floyd deturpati con la vernice, sotto l’ennesimo allarme urlato di rigurgiti di ‘ismi’ in ordine sparso (che poi vengono smentiti dai fatti come accaduto con l’episodio del Liceo classico). Se invece di inseguire i fantasmi avessero seguito i lavori del Consiglio comunale di lunedì 7 giugno, avrebbero ascoltato le parole del sindaco che ha immediatamente assicurato un pronto intervento di ripristino dei murales, ovviamente secondo le forme e le modalità proprie. O sono troppo pochi o hanno troppi impegni. L’importante è buttarla in caciara, tanto c’è sempre chi abbocca e chi fa da sponda interessata”, ha concluso Masci.

A difesa dell’Anpi si schiera una nota dell’opposizione: “Un attacco frontale all’Anpi, colpevole di aver chiesto celerità nel riparare al danno di immagine che la città ha subito dopo gli atti vandalici contro i murales dedicati a Willy Monteiro Duarte e George Floyd, è un attacco spropositato e nasconde un pregiudizio ideologico nei confronti dell’associazione partigiani. Un pregiudizio, d’altronde, dimostrato dalla rapida esclusione dell’Anpi dalle principali manifestazioni del Comune”, affermano i consiglieri comunali del Partito democratico Piero GiampietroStefania CatalanoFrancesco PagnanelliMarco Presutti Giovanni Di Iacovo, assieme ai consiglieri della lista Sclocco Sindaco Marinella Sclocco Mirko Frattarelli.

“L’attacco firmato dal sindaco va ben oltre la semplice risposta all’appello dell’Anpi”, dicono i consiglieri del centrosinistra, “è un attacco nervoso che punta a minare la credibilità dell’associazione che dal 1946 difende la memoria della Resistenza antifascista da cui è nata la Costituzione. In alcuni settori del Comune è in atto un tentativo di riscrittura artigianale della storia, come testimonia anche l’editoriale firmato dal sindaco il 25 aprile, nel quale si è cercato di celebrare la Liberazione attaccando, ancora una volta, quelli che aveva definito gendarmi della memoria. È necessario che il sindaco fermi immediatamente questa rincorsa all’intolleranza contro l’antifascismo e contro l’Anpi e la richiami al fianco del Gonfalone nelle manifestazioni istituzionali, perché Pescara non è la città estremista che qualcuno sta cercando di descrivere”, concludono.

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