Tasse, tutti contro la stangata di Alessandrini:’Aumenti inevitabili, evitato il blocco di Pescara

centrodestra aliquotePescara. Il giorno dopo l’approvazione della “stangata”, si leva da più parti la polemica contro la giunta Alessandrini. Opposizione e associazioni di categoria sono concordi nel giudicare l’aumento in maniera pesantemente negativa l’aumento delle aliquote comunali.

“Nuove aliquote che comporteranno”, hanno detto stamani in conferenza stampa i consiglieri di Forza Italia, Ncd e Pescara Futura, “un introito di circa 16 milioni e mezzo di euro con un taglio di appena 150mila euro rispetto alla proposta iniziale”. La polemica riguarda non solo l’aumento delle tasse in generale ma in particolare il comportamento del presidente del Consiglio Antonio Blasioli che, dopo l’approvazione del maxi emendamento della maggioranza (in sostituzione di un migliaio di emendamenti ostruzionistici presentati, Ndr.), ha “impedito” di discutere gli emendamenti del centrodestra, ritenendo che non ci fossero più i presupposti dal punto di vista tecnico.
“Riteniamo grave l’atteggiamento della giunta”, ha detto Marcello Antonelli, capogruppo di Forza Italia, “perché noi abbiamo formulato una proposta non demagogica sui tagli da attuare (si poteva arrivare a tre milioni e mezzo di taglio delle spese) e ci siamo seduti al tavolo con l’esecutivo ma loro hanno risposto che al massimo i tagli potevano arrivare a 200mila euro, il che vuol dire che c’era una mancanza di volontà ad attuarli. Si annuncia una vera e propria stangata”, ha proseguito Antonelli, “mentre poteva essere di dimensioni inferiori. Ma la questione non è chiusa, perché c’è ancora il regolamento senza il quale quelle tariffe non sono applicabili, ma forse c’è da avere poca fiducia sul futuro se Blasioli manderà in onda la stessa sceneggiatura di ieri- Valuteremo con i legali se è’ possibile pensare ad un’azione su quanto accaduto, anche se in genere le decisioni del Consiglio sono inappellabili”.

Guerino Testa, capogruppo Ncd, ha parlato a sua volta di “una giunta sorda e cieca di fronte agli appelli delle forze sociali, considerato che la razionalizzazione delle spese e la rimodulazione delle aliquote chieste anche dai sindacati risultano ‘non pervenute’. Su molte cose la giunta si è trovata perfettamente d’accordo al suo interno”, ha detto sempre Testa, “e spiace registrare il silenzio di consiglieri come Padovano, o l’allontanamento dall’aula di Pignoli, così come dispiace che i giovani presenti in maggioranza siano rimasti silenti e non abbiano avuto neppure un minimo di sussulto”.

Illustrando un prospetto su come cambiano le tariffe, Testa ha fatto notare i termini della “folle stangata” in base alle varie fasce di rendita e reddito e ha parlato di una “impostazione iniqua per la Tasi, considerato che non ci sono detrazioni per cui le rendite maggiori pagheranno meno, mentre per l’Irfep ci sarà un aumento per tutti (l’esenzione è fino a 15mila euro) e per l’Imu relativa ai comodati d’uso l’aumento sarà indiscriminato, così come per gli immobili strumentali. Un esempio su tutti: un professionista con abitazione e studio di proprietà (di circa 100 mq ognuno) e con reddito lordo di 36mila euro pagherà circa 1500 euro di tasse, l’86 per cento in più del 2013”.

Per Carlo Masci, capogruppo di Pescara Futura, è stata “una operazione antidemocratica e antistorica della maggioranza che non vive la realtà dei cittadini” e Blasioli “si è messo la maglia del Pd e ha seguito le indicazioni del partito. Siamo passati in una notte dall’essere la città meno tassata alla città più tassata. L’unico interesse che hanno”, ha concluso, “è fare cassa per spendere i soldi”.

CNA: IRPEF QUADRUPLICATA, DIFFICILE PAGARE LE TASSE

“Addizionale Irpef pressoche’ quadruplicata per imprese e famiglie. Aliquote Tasi, la tassa che si aggiunge all’Imu, che crescono di una volta e mezza. Tutto cio’ mentre resta ancora da scoprire di quale entita’ sara’ la tassa sullo smaltimento dei rifiuti, la Tari. Sta in queste cifre da brivido il senso dell’autentica stangata fiscale decisa ieri dal Consiglio comunale di Pescara a carico di imprese e famiglie: un trittico che finirà per dare alla nuova Iuc le dimensioni di un vero e proprio salasso”: ancora più duro l’attacco del direttore della Cna provinciale, Carmine Salce.

E’ il rappresentante della Confartigianato a proporre, in chiave negativa, alcuni primi calcoli sommari: “Per quel che riguarda l’addizionale Irpef comunale”, spiega, “che nel 2013 incideva su un reddito di 25mila euro con una quota di 122 euro, pari allo 0,49%, ora dopo gli aumenti si passerà a 432 euro, pari all’1,73%. E cio’ inciderà tanto sugli imprenditori che sulle famiglie”.

I calcoli fatti in via Cetteo Ciglia dicono poi che un ulteriore salasso arriverà attraverso la Tasi, ovvero la Tassa sui servizi indivisibili, che gravera’ tanto sui proprietari che sugli inquilini. Ebbene, a fronte di un immobile di 100 metri quadrati adibito ad abitazione principale, dice Salce “si pagheranno adesso 345 euro, contro gli zero euro del 2013 e i soli 183 del 2012”. Per quanto attiene ai rifiuti, poi, la confederazione artigiana pescarese non si attende niente di buono neanche dalla rideterminazione delle tariffe a carico di abitazioni, negozi e laboratori: qualcosa, pero’ – avverte la Cna – dira’ pure il fatto che a pagare la prima rata del 2014 sono stati davvero in pochi, visto che le stime provenienti dallo stesso Palazzo di citta’ parlano di introiti per appena il 20% dei contribuenti interessati. Insomma, una autentica debacle che avrebbe dovuto mettere sull’avviso gli amministratori della citta’. A detta della Cna, dunque, la linea scelta dai nuovi amministratori pescaresi rischia di avere una sola conseguenza: entrate effettive largamente inferiori alle attese e largamente insufficienti a far fronte alle spese. “Allora – conclude Salce – si avra’ la prova provata che la sola strada praticabile e’ il taglio delle spese, come noi abbiamo suggerito e non un aumento delle entrate che rischia di restare solo sulla carta. Immagino che entro la fine dell’anno si dovra’ prendere atto di questa necessita’, in modo da cambiare le scelte gia’ dai primi mesi del 2015”.

ALESSANDRINI AI PESCARESI: TAGLIATO IL TAGLIABILE, RISCHIAVAMO IL BLOCCO TOTALE

Per cercare di spiegare ai cittadini di Pescara le motivazioni della stangata, il primo cittadino Alessandrini ha scritto una lettera aperta, nella quale sostiene, in sostanza, che l’aumento delle tasse è stata una scelta obbligata e di essere stato impossibilitato a tagliare ulteriormente le spese di gestione amministrative, dinanzi al rischio di “bloccare scuole, asili, tribunali” e tutti i servizi necessari a mantenere attiva la città. Ecco la lettera integrale.

Sapevamo che sarebbe stata la scelta più impopolare di tutte sin dalla campagna elettorale. Da allora speravamo che, con i conti alla mano, quando sarebbe arrivato il momento, avremmo potuto provare ad evitarla. In questi mesi ci abbiamo provato, girando e rigirando cifre che lasciavano poco spazio a manovre e tentativi. Ora davanti abbiamo solo l’orizzonte di lavorare per migliorare le cose, con l’impegno di alleggerire la pressione imposta oggi nel prossimo bilancio, per il 2015.
Al nostro arrivo abbiamo trovato, come detto, un bilancio pieno di vuoti, sotto la lente di Corte dei Conti e Revisori e provato da tante spese rinviate e da altre volute a tutti i costi, fatte senza avere la capacità di affrontarle e imposte senza considerare le ricadute anche sociali che avrebbero avuto. In cassa, una voragine di circa 20 milioni, documentata dalla Tesoreria dell’Ente, dove entro l’anno dovranno essere reintegrati 30 milioni.
Dalla spesa corrente abbiamo tagliato il tagliabile: per andare oltre i 4 milioni operati, avremmo dovuto bloccare fino alla fine dell’anno l’attività di scuole, asili, tribunale, mercati, luoghi della cultura, manutenzione della città, protezione civile, rinviando bollette della luce, consumi per il riscaldamento, utenze al prossimo anno e ipotecando così anche il futuro.
Le proposte di ulteriori tagli da parte delle minoranze le abbiamo vagliate con attenzione, purtroppo si sono rivelate irrealizzabili: alcune perché azzeravano tutte le disponibilità su voci come sociale, protezione civile, sussidi alle famiglie in difficoltà, minori, anziani e diritto allo studio, altre perché ci chiedevano di farlo su cifre di competenza di altri enti, Regione in capo, che, come dovrebbe sapere chi ha già amministrato, non possono essere né tagliate, né usate per altro.
E’ una manovra nuda e cruda, perché la legge ci impone il termine del 10 settembre per farla e un obiettivo, non gonfiare le voci come è accaduto, pensate che 6 milioni di entrate erano inesistenti, e impegnare e spendere quello che c’era. E a Pescara, purtroppo, è rimasto poco.
Copriremo oltre 10 milioni di tagli dallo Stato con la Tasi; 6 milioni di minori entrate con Imu e addizionale Irpef; 4 milioni di maggiori spese con tagli al bilancio. Senza questa scelta l’Ente rischia il default, il fallimento. Un commissario prefettizio assumerebbe le medesime iniziative, procedendo a dei tagli lineari, ciechi e indiscriminati.
Ed è una manovra su cui noi abbiamo messo la faccia, sapendo che saremmo diventati impopolari, perché la città deve essere portata fuori da questa situazione al più presto, per girare pagina e cominciare a scriverne un’altra, ma stavolta insieme, sapendo che sarà un impegno durissimo.
Ma noi non siamo marziani e continueremo ad uscire da Piazza Italia n. 1 e a parlare con i cittadini e a spiegare le ragioni del nostro agire, perché riteniamo che la politica non possa e non debba abdicare alla sua funzione. A cosa serve questo passaggio così difficile? Serve a stipulare un patto con la cittadinanza, sicuramente in difficoltà, sicuramente in crisi, indispensabile per porre le condizioni affinché questo Ente possa costituire una piattaforma su cui costruire la comunità o la nuova città che poi consegneremo al giudizio dei cittadini tra cinque anni. Abbiamo riportato a Palazzo di Città gente e concertazione con parti sociali, cittadini e soggetti che avevano perso voce. Ora li coinvolgeremo nelle scelte, perché mentre chiudiamo questo bilancio siamo già al lavoro su quello del 2015, che sarà farina del nostro sacco dall’inizio alla fine, errori, che sicuramente ci saranno, compresi.

Pescara, 4 settembre 2014

Il Sindaco Marco Alessandrini

 

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