Sgarbi a Manoppello: critiche per le polemiche sul Covid e sul “Volto Santo falso”

Manoppello. Ha sollevato non poche polemica la recente visita a Manoppello di Vittorio Sgarbi, in occasione del festival Accendiamo il medioevo.

“Un’iniziativa che si prefiggeva come scopo la promozione delle bellezze artistiche di Manoppello è divenuta il palcoscenico per un comizio antigovernativo negazionista di Vittorio Sgarbi, che, per rimarcare ulteriormente i propri convincimenti, dopo il suo intervento si è intrattenuto a fare foto con i cittadini, senza mascherina e non rispettando nessuna distanza di sicurezza”, polemizza, a nome del circolo PD di Manoppello e del gruppo consiliare d’opposizione, Sofia Napoleone.

Il noto critico d’arte, infatti,  non ha risparmiato allusioni e stoccate, in particolare riferite alle misure di distanziamento sociale anti Covid: Sgarbi è peraltro reduce della discussa ordinanza emanata nelle sue vesti di sindaco a Sutri che prevede multe a chi porta la mascherina senza che sia necessario

“Un atteggiamento irresponsabile e decisamente poco rispettoso nei confronti di tutte le vittime della pandemia, perpetrato tra l’altro proprio a Manoppello, che a causa del Covid-19, durante i mesi di lockdown, ha pianto la perdita di diversi cittadini”, prosegue il Pd.
“Inoltre, nei pochi minuti che Sgarbi ha dedicato al commento del patrimonio artistico della città, non si è tirato indietro dal parlare del Volto Santo, definendolo essenzialmente un falso”, incalza Napoleone.
Sul caso si è espresso anche il sindaco Giorgio De Luca: “Abbiamo trascorso senza dubbio una bella serata – ha commentato – ma mi permetto di disapprovare, come già peraltro manifestato a voce, quanto detto pubblicamente dal professore, in particolare su ciò riguarda la sua personale ricostruzione della storia del Volto Santo di Manoppello. Un racconto, quello del professor Sgarbi, a mio avviso un po’ frettoloso, che tiene conto solo della voce dei pochissimi detrattori della nostra amata reliquia, e che forse meriterebbe un approfondimento delle fonti. La diversità e le opinioni si rispettano – ha aggiunto De Luca – ma certo è che non si possono negare fatti storici attestati. Mi riferisco in particolare al suo racconto delle vicende che hanno portato nel 1506 il Sacro Velo nella nostra città, arrivato per mano di un pellegrino e consegnato al fisico Giacomo Antonio Leonelli”. 
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