Pescara, polemiche sulle indennità agli assessori. Antonelli:’Lavoriamo 12 ore al giorno per 2mila euro”

AntonelliPescara. Il sindaco Mascia al centro della polemica per l’indennità di fine mandato. Lui si difende: “L’attribuisce lo Stato” e Antonelli respinge le accuse del Pd sugli aumenti agli assessori: “Prendiamo 2mila euro per lavorare 12 ore al giorno”.

Il sidnaco Albore Mascia al centro della polemica in queste ore per  la cosiddetta ‘indennità di fine mandato’: 26mila euro previste da una legge statale del 2000 (Decreto legge numero 119 del 4 aprile 2000) che, da allora, ha erogato a tutti i sindaci una ‘buona uscita’ “pari a una indennità mensile spettante per 12 mesi di mandato, proporzionalmente ridotto per periodi inferiori all’anno”.

A rinfacciarla è stato l’ex assessore al Bilancio del Pd D’Angelo, incassando la risposta dell’attuale assessore alle Finanze Filippello: “L’ha percepita l’ex sindaco Pace, l’ha percepita l’ex sindaco Luciano D’Alfonso, e alla scadenza del mandato la dovrà percepire anche il sindaco Albore Mascia, non per scelta, ma perché è previsto dalla legge. E quella spesa, ovviamente, va prevista in bilancio per assicurare la dovuta copertura per legge, e non incorrere in un debito fuori bilancio”. Il Pd, contestualmente, ha sottolineato anche un presunto aumento, a partire dal 2009, per le indennità spettanti agli assessori: “Anzi”, risponde ancora Filippello, “le somme incamerate da ciascun assessore sono paradossalmente diminuite per l’aumento delle detrazioni fiscali. La somma di  615mila euro citata dal Pd, prevista ogni anno, è sempre uguale, circa 611mila euro, con una lieve flessione registrata nel 2012 solo perché lo scorso anno, nel cambio della guardia di alcuni assessori, ovvero Cardelli, Cazzaniga e Seller, che hanno lasciato posto a Porcaro, Santilli e Palusci, c’è stato un intervallo di alcuni mesi che ha ovviamente prodotto un risparmio”.

Ben più dettagliata la difesa presa dall’assessore Marcello Antonelli che in una lettera inviata alla stampa scrive

 

L‘intervento odierno del Pd sui presunti aumenti delle indennità corrisposte agli assessori comunali di Pescara merita una precisazione per ristabilire la verità dei fatti. Partiamo dal dato concreto: gli assessori non hanno beneficiato di alcun aumento dal 2009 a oggi. L’indennità mensile che viene corrisposta a ciascun membro dell’esecutivo si aggira, mediamente, intorno ai 2mila euro, variabili in base alle detrazioni fiscali che, come per tutti i contribuenti italiani, variano annualmente, somma peraltro ridotta del 50 per cento per chi, come nel mio caso, non ha richiesto l’aspettativa non retribuita dal proprio posto di lavoro. Per meritare quella indennità ciascun assessore lavora in media almeno 10-12 ore al giorno, e molti hanno lasciato la propria professione per dedicare il proprio tempo all’amministrazione del territorio. Non ci ha costretto nessuno, per carità, e personalmente considero un onore ricoprire, da quattro anni e mezzo, la carica di Assessore nella Città di Pescara. […] Il Pd però ieri, per giustificare i presunti aumenti di spesa, ha assunto come ‘base di prova inconfutabile’ gli importi previsti in bilancio per le indennità degli assessori nel 2012 che, raffrontate con quelle del 2013, sono evidentemente minori. Elementare, anche in questo caso, la spiegazione: nel bilancio di previsione del 2012 la spesa stanziata per coprire le mensilità degli assessori era pari a 615mila euro, ma la somma effettivamente erogata a chiusura dei conti è stata pari a 549mila 610,97 euro, questo perché durante il 2012 alcuni assessori (tre per la precisione) hanno lasciato il proprio incarico, e prima della nomina dei tre sostituti sono intercorsi dei mesi, con il relativo congelamento delle indennità, che hanno prodotto un risparmio all’Ente Comune. Non solo: un quarto assessore, per vicende personali, nel corso del 2012, si è autosospeso rinunciando per alcuni mesi anche alle relative spettanze, e anche questo ha prodotto un risparmio delle spese. Nel corso del 2013, la somma stanziata in bilancio per pagare le indennità della giunta non è cambiata di una virgola, è rimasta sempre di 615mila euro, e i conti si chiuderanno con l’effettiva erogazione di 564mila 456,24 euro, perché nel corso dell’anno non ci sono state sospensioni né assenze degli assessori, e comunque ci sarà un risparmio rispetto allo stanziamento. Anzi, nel 2013, l’Ente ha anche risparmiato perché la legge ha eliminato le indennità di carica erogate, sino allo scorso anno, anche ai Presidenti delle Circoscrizioni.

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