Da Pescara l’invito ai sindaci italiani:’Tutti a Cardano per essere meno soli’

laura-prati-cardano-al-campoPescara. Dal sindaco Albore Mascia l’invito a tutti i primi cittadini d’Italia: “Partecipiamo ai funerali di Laura Prati, il nostro grido d’apprensione”. L’amministratore pescarese scrive a Fassino dopo la morte del sindaco di Cardano al Campo, uccisa dalla pistola di un ex vigile urbano.

“Indossando la fascia tricolore, tutti i sindaci d’Italia dovranno prendere parte alle esequie del sindaco di Cardano al Campo Laura Prati, deceduta in seguito alla gravissima e drammatica aggressione subita all’interno del Municipio, durante lo svolgimento delle proprie mansioni istituzionali. Una partecipazione sentita, condivisa, che deve divenire un grido di apprensione per l’assoluta necessità che lo Stato si affianchi alla funzione dei Sindaci affinché ci si possa sentire meno soli nell’affrontare i nostri compiti quotidiani”. Si apre così la lettera che Luigi Albore Mascia ha scritto al presidente dell’Anci Piero Fassino, perché rilanci a tutti i sindaci italiani l’appello per la partecipazione di massa ai funerali del sindaco del varesino, colpita alcuni giorni fa dalla pistola di un ex vigile urbano sospeso per motivi disciplinari, deceduta stamattina per le gravissime ferite riportate.

 

Una lettera ufficiale in cui Mascia chiede a Fassino di ad avanzare e discutere la proposta nel corso della riunione del Direttivo Nazionale dell’Anci prevista per domani, “proprio per dare una veste formale alla nostra presenza”, commenta il primo cittadino dannunziano.  “L’episodio di cui è stata vittima il sindaco Prati”, sostiene Mascia, “è il più grave ed eclatante, ma non certo l’unico che gli oltre ottomila Sindaci italiani subiscono e vivono quotidianamente, proprio in dipendenza della loro funzione di primo impatto. La mia proposta”, prosegue, “vuole essere un atto di ossequio e di profondo affetto alla memoria del sindaco Laura Prati e un grido di inquieta apprensione non certo per la salvaguardia dell’incolumità fisica di ciascuno di noi, quanto per la assoluta necessità che lo Stato si affianchi alla nostra funzione, al fine di ricreare un sano tessuto sociale e umano”.

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