Spoltore: voto unanime contro la Nuova Pescara

Spoltore. Il Consiglio Comunale di Spoltore ha bocciato, con voto unanime, il progetto di legge regionale per la creazione di un unico comune con i territori di Pescara e Montesilvano.

Il primo a parlare è stato il sindaco Luciano Di Lorito che, simbolicamente, ha indossato la fascia tricolore come nel giorno del suo giuramento: “Ho voluto indossare la fascia per ricordare che siamo stati eletti democraticamente, ho avuto circa il 60% dei consensi e nessuno degli elettori ha immaginato che questa consiliatura potesse avere una fine anticipata”. Parole ferme anche sulla critica che più spesso viene rivolta al fronte del No alla fusione, ovvero l’attaccamento alle poltrone e ai compensi: “un consigliere comunale a Spoltore”, ha ricordato il sindaco, ” prende 30/40 euro al mese”.

I tempi previsti dalla norma, con la creazione del nuovo ente a partire dal primo gennaio 2019, sono stati da tutti ritenuti irragionevoli. Sulla stessa linea anche il consigliere Marina Febo, principale avversario alle ultime comunali, che anche durante la precedente consiliatura non ha mai nascosto il giudizio negativo sulla città unica disegnata dal referendum del 2014: “Sin dal principio siamo stati contrari a questo specifico progetto, non idoneo a valorizzare Spoltore: non creerà migliori condizioni di vita per i cittadini, né produrrà maggiori opportunità per le realtà economiche, né valorizzerà il nostro territorio, la nostra identità e il nostro patrimonio storico, culturale e identitario”.

Contrario anche il Movimento 5 Stelle, rappresentato dal solo consigliere Filomena Passarelli, che però ha lasciato l’aula: “non partecipiamo al voto” ha detto “perché siamo lontani da logiche partitiche acchiappavoti che motivano questo disegno di legge della Regione”. Passarelli ha comunque auspicato una futura realizzazione della volontà referendaria.

Di Lorito chiede un nuovo disegno di legge che “produca effetti positivi e non disastri”: per questo è necessario “il coinvolgimento dei Comuni interessati” e “una fase preventiva di messa a sistema dei servizi”. Anche la dimensione del progetto, secondo il primo cittadino, “va ampliata” per coinvolgere tutti i comuni dell’area metropolitana.

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