Alfano a Pescara: bene il Pdl in Italia e in Abruzzo. Critiche a Monti, Cgil e Centrosinistra

pelinoalfanoPescara. Con un duro attacco a Monti, sindacati e Centroinistra si è presentato (insieme a tutti i candidati del Pdl) a Pescara il segretario nazionale del Pdl, Angelino Alfano. Il leader del partito di Silvio Berlusconi, che inizialmente doveva giungere in prima persona a Pescara, ha approvato il lavoro della Giunta Chiodi e le liste del centrodestra in Abruzzo. 

“Non accettate che qualcuno dica che abbiamo governato sempre noi. Noi abbiamo governato otto anni e loro hanno governato otto anni, per un pari tempo. Certo, se poi di Berlusconi si ricordano e di loro no… Questa non è colpa nostra. Bersani dice che abbiamo governato sempre noi, e non è sosia. E’ quello che ha fatto il ministro del governo Prodi, e invece ha la faccia tosta di dire che abbiamo governato sempre noi”. Così esordisce Alfano che ha spiegato: “Un distacco così ridotto lo prevedevamo perché sapevamo che le nostre proposte di politica economica, la nostra proposta di eliminare l’Imu sulla prima casa, quella di rimborsare l’Imu del 2012, quella sui capannoni agricoli, avrebbe prodotto immediatamente la differenza rispetto ad una sinistra che non fa una proposta. I cittadini italiani non sanno esattamente quale sia il programma della sinistra, del Pd. Hanno intuito, e hanno fatto bene a intuirlo, che si tratta di aumentare le tasse, a sinistra. Lì la linea di politica economica la dettano la Cgil e la Camusso che propongono una patrimoniale da 40 miliardi di euro, che darebbe una botta fortissima al ceto medio italiano, ancora più forte di come l’ha data la rivalutazione delle rendite catastali e l’Imu sulla prima casa voluta da Monti. “Non abbiamo promesso – continua Alfano – 4 milioni di posti di lavoro ma un piano per l’occupazione giovanile straordinario. E consiste nel fatto che diciamo agli imprenditori che assumeranno giovani a tempo indeterminato che non pagheranno tasse sul lavoro per cinque anni. Il presidente Berlusconi ha spiegato che, essendoci quattro milioni di imprese in Italia, se i quattro milioni di imprenditori assumessero uno per ciascuno, grazie alle nuove norme, un giovane, si potrebbe arrivare a quattro milioni di posti di lavoro. Ma non è stata una proposta programmatica bensì un auspicio e un’ipotesi che ribadiamo perché la nostra proposta per l’occupazione giovanile è la più allentante per gli imprenditori. Lo abbiamo scritto sul programma e ci impegniamo a realizzarlo”.

 

In merito ai malumori di alcuni esponenti del centrodestra l’indomani della presentazione delle liste, il segretario Pdl ha precisato: “abbiamo presentato delle liste che rappresentino un equilibrio territoriale significativo e al tempo stesso rappresentino il nostro portato sul territorio, in un mix tra presenza in Parlamento e innovazione. Abbiamo subito un grande tradimento da parte di Fini – ha spiegato Alfano. Questo tradimento ha determinato che una serie di deputati del Pdl abbiano aggiunto i loro voti a quelli della sinistra che ha presentato, insieme a Fini, una mozione di sfiducia. In quel momento della vicenda parlamentare abbiamo avuto il sostegno di una serie di parlamentari che hanno consentito che il Governo voluto dal Popolo andasse avanti. Alcuni di quei parlamentari sono stati candidati”. Alfano si è mostrato sicuro per un “grande recupero” del Pdl e attacca sinistra, ricordando l’Irap, e Monti perché con lui “le cose sono andate peggio. Tutti gli indici che dovevano salire sono scesi e tutti quelli che dovevano scendere sono saliti. Dovevano salire Pil, occupazione, produzione industriale, mercato immobiliare. Sono andati su il debito pubblico, la spesa pubblica, la disoccupazione, le tasse”. E a proposito delle promesse di Monti, Alfano ha ricordato che aveva detto tre parole, all’avvio del governo: “Rigore, e ce ne siamo accorti tutti, sviluppo, non pervenuto, ed equità, ma è accaduto il contrario, sono aumentate le diseguaglianze sociali”.  Il segretario del Pdl, invita Mario Monti, “con la massima pacatezza, a lasciare il posto di senatore a vita e a fare il candidato leader della coalizione”. Alfano ha contestato Monti, parlando a Pescara, ed ha ricordato che la nomina a senatore a vita avviene “per aver illustrato le istituzioni e per restare sopra le parti, con un distacco dall’agone elettorale”. Il titolo, poi, non è gratis “ma il suo lauto stipendio viene pagato dai cittadini fino alla fine della sua vita”.

Spiegando agli elettori cosa non gradisce di Monti, Alfano ha fatto notare che il premier, “dopo essere stato per 15 mesi sostenuto da noi con tante difficoltà e sofferenze, ora attacca – anche con insulti personali – noi, i nostri impegni e le nostre promesse”. Anche in merito allo spread, Alfano non condivide la linea seguita da Monti. “Dice che gli impegni producono spread ma quando lo spread si alza lui dice che sono i nostri impegni e le nostre promesse. Noi diciamo che e’ lui che gufa per avere un beneficio elettorale, avendo bisogno di una ciambella di salvataggio”. Il segretario del Pdl conclude parlando della famiglia e dell’omosessualità “Meglio prevenire che protestare dopo che sarà arrivata la sinistra e avrà smontato la famiglia. Abbiamo un grande riguardo per le affettività di tutti e di ciascuno e abbiamo un grande riguardo per le sensibilità individuali e non escludiamo la regolamentazione patrimoniale efficiente dei rapporti di coppia, ma difendiamo la famiglia composta da uomo e donna che vogliono procreare”. I valori della sinistra, invece, “porterebbero la visione della famiglia nella direzione in cui l’hanno portata i governi di Francia e Spagna, perché questa è la sinistra europea”.

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