Pescara, gli esiti del dragaggio rimangono sconosciuti

 Pescara. “La gara iniziale per il dragaggio del 2014 del porto di Pescara prevedeva il prelievo di 70mila metri cubi di fanghi, che poi sono diventati 300mila metri cubi, e l’unica certezza è che sono ancora in corso delle caratterizzazioni che dovrebbero terminare intorno al 18 novembre, quindi sicuramente la ‘collina della vergogna’, al porto di Pescara, non verrà rimossa entro il 31 dicembre 2017, come previsto nella gara”.

E’ quanto riferiscono i capigruppo comunali della coalizione di centro-destra, dopo la riunione nella sede aquilana del Provveditorato alle Opere pubbliche, richiesta per tentare di chiarire le carte inerenti l’appalto del 2014 per il dragaggio del porto di Pescara e il successivo smaltimento dei fanghi. Testa, Masci e Antonelli hanno polemicamente abbandonato la riunione dopo che per tre volte il Provveditore Rapisarda ha rifiutato di rispondere ai loro quesiti, dichiarando di aspettarsi un incontro solo con il sindaco.

“Oggi non si sa neanche chi deve rimuovere quei fanghi dalla vasca di colmata, entro quanto tempo e come”, commentano i tre capigruppo, “Domande poste al Provveditore, l’ingegner Rapisarda, il quale però ha più volte dichiarato di voler riferire solo al sindaco Alessandrini, dicendo chiaramente che le domande della delegazione dei consiglieri comunali, pure tese a chiarire gli aspetti più controversi della vicenda, non erano gradite e anzi erano ritenute ‘offensive’. Evidentemente riscontriamo una grave e palese assenza di trasparenza e, per tale ragione faremo presentare un’interrogazione parlamentare su una vicenda che oggi presenta troppi lati oscuri su cui dobbiamo fare piena luce”.

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