Pescara, coppie di fatto: Pasquali rilancia il registro all’intera provincia

pasqualirobertoPescara. La proposta del sindaco di Montesilvano per istituire il registro delle coppie di fatto trova una sponda più in alto: il vicepresidente del Consiglio provinciale Pasquali rilancia l’iniziativa per tutti i Comuni pescaresi.

“L’istituzione di un registro comunale delle unioni civili è una scelta moderna ed europea. A mio avviso il Sindaco di Montesilvano, Attilio Di Mattia, si muove nella giusta direzione, in linea con le posizioni della maggioranza dei Paesi membri dell’Unione Europea”. Sono le parole di Roberto Pasquali, vice presidente del Consiglio provinciale di Pescara che prosegue: “Ho già predisposto in Consiglio, un ordine del giorno che apra il dibattito su questo argomento e che possa sensibilizzare tutti i Comuni della Provincia di Pescara. Il registro pubblico delle cosiddette coppie di fatto è un provvedimento amministrativo che ha il solo fine di garantire più diritti a tutti i conviventi che non hanno ancora contratto il matrimonio civile o religioso o a quelle coppie che non intendono sposarsi. A differenza delle altre democrazie occidentali – dice ancora Pasquali – l’Italia non ha ancora un quadro giuridico per definire i diritti e i doveri tra due persone che stabiliscono un’unione civile diversa dal matrimonio. Non si tratta di mettere in discussione il matrimonio o la preminenza della famiglia quale cellula primaria e fondamentale della società, così come viene sancito dall’art. 29 della Costituzione, ma regolamentare situazioni di convivenza ad oggi ancora prive di riferimenti giuridici. Non si può negare, infatti, la diffusione nella nostra società di unioni stabili tra persone che decidono di vivere insieme, siano esse coppie eterosessuali che omosessuali; anche per queste coppie – conclude Pasquali – devono esserci delle norme giuridiche e dei provvedimenti, quali il registro previsto anche dal Comune di Montesilvano, che possano tutelare la parte più debole, far emergere i doveri di ciascuno, stabilire le regole e difendere la dignità della persona”.

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