Pescara, riqualificazione area di risulta: Civitarese replica a Forza Italia

Pescara. Illustra punto per punto il progetto preliminare di riqualificazione dell’area di risulta l’assessore all’Urbanistica, Stefano Civitarese, il quale replica alle dure critiche mosse da Forza Italia incentrate sostanzialmente sullo studio che esamina la compatibilità del progetto con l’ambiente, condotto dallo stesso Civitarese e consegnato alla commissione regionale di Valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.); sulla riduzione dei parcheggi a Corso Umberto; sulla destinazione d’uso di parte dell’area all’edilizia residenziale e ai fabbricati commerciali.

“Si dice che si cerca di eludere la V.I.A”, dice l’assessore Civitarese. “Affermazione bizzarra, dal momento che l’osservazione di Forza Italia si inserisce proprio nel procedimento di verifica di assoggettabilità a V.I.A. che la legge richiede per i progetti di trasformazione di aree superiori ai 10 ettari! L’amministrazione comunale ha inteso fornire al comitato regionale uno studio e un insieme di analisi che approfondiscono tutti gli aspetti ambientali”.

Come si è detto, l’assessore Civitarese ha condotto uno studio che esamina l’impatto del progetto sull’ambiente, con particolare riferimento ai seguenti aspetti: aria; acque superficiali e sotterranee; suolo e sottosuolo; flora, fauna e ecosistema; inquinamento acustico (rumore); paesaggio; rifiuti; mobilità e traffico veicolare; salute e benessere.

“Da questi si evince che l’opera non solo non determina effetti significativi sull’ambiente, ma anzi la realizzazione del progetto del Parco Centrale, con interramento delle funzioni infrastrutturali e restituzione dei 7 ettari centrali alla funzione di verde pubblico, determina un effetto positivo e costituisce di fatto una vera e propria bonifica del sito”, afferma Civitarese. “Per di più, è in corso di svolgimento la valutazione ambientale strategica (VAS) che si concluderà nel mese di ottobre e che ancor meglio integra gli aspetti ambientali con quelli urbanistici e territoriali”.

“Sono stati accuratamente studiati gli aspetti di qualità delle acque di falda e superficiali e dei suoli e sono stati anche previsti nel quadro economico dell’intervento ben 3 milioni di euro per la bonifica del sito; è stato operato uno studio accurato della nuova viabilità urbana di quartiere, sia relativamente a via Ferrari, sia sull’asse di via Pavone e di potenziamento della mobilità alternativa alle auto in diretto collegamento con il Ponte Flaiano. Il trasporto di massa/filovia non avviene peraltro all’interno del parco, ma in coerenza con quanto deliberato dal consiglio comunale degli indirizzi strategici sul governo del territorio, attraversa l’asse centrale della città, prevedendo all’interno del parco centrale il solo passaggio della porzione di corridoio verde utilizzata da bici e pedoni”.

“Si fa davvero fatica a immaginare dove possa essere nata l’idea che i 400 posti auto interrati di fronte a Corso Umberto siano destinati ai privati. In base a questa congettura si osserva che vi sarebbe una drastica riduzione dei parcheggi a pagamento, quando nel progetto si prevede chiaramente che i parcheggi, tutti pubblici, saranno 400 nell’interrato, 700 e 900 nei due silos multipiano a nord e a sud”.

“Si parla di un generico ‘edificato commerciale’. Nel progetto è prevista la possibilità di realizzare un massimo di 7.000 mq destinati per circa una metà a funzioni commerciali e di servizio e per l’altra metà a usi residenziali: si tratta di contenute superfici commerciali e per servizi perfettamente integrabili e complementari al centro commerciale naturale e per una quota di 1.000 mq da realizzarsi nel bosco urbano, proprio per rendere più fruibile e più sicuro il parco”.

“Quanto a quest’ultimo aspetto, il parco non sarà un ‘bosco di 8 ettari … ricettacolo di tossicodipendenti e microcriminalità’, perché il “Parco Centrale” si estenderà invece su di una superficie minima di 6,7 ettari pari al 51% dell’ambito d’intervento e sarà costituito da: Bosco urbano di estensione minima pari a 5 ettari, dei quali massimo 2 ettari potranno essere destinati a “Parco attrattivo a vocazione culturale/naturalistica”; il “Campo” di estensione pari a 0,9 ettari, sede eventualmente in futuro dell’edificio culturale/teatro; lo “Spazio Pubblico Lineare”, vale a dire la ‘grande piazza’ che collega l’ingresso della stazione direttamente con corso V. Emanuele/Umberto. Si tratterà quindi di un parco composito e attraente, le cui funzioni e caratteristiche verranno ulteriormente precisate nel capitolato prestazionale che stiamo mettendo a punto”.

“Si sente, infine, di confusi riferimenti alla ‘privatizzazione’ di queste aree: qui, lasciando da parte la singolare demonizzazione dell’attività di impresa, basti considerare che si sta facendo ricorso a una forma di lavoro pubblico prevista e disciplinata dalla legge italiana e da quella dell’Unione Europea che consente che investimenti privati, anche con il concorso non maggioritario di risorse pubbliche, possano essere finalizzati alla realizzazione di importanti opere pubbliche quando queste almeno in parte siano fruibili a tariffa. Il caso dei parcheggi è esemplare e comune. Nel nostro caso è proprio la gestione dei parcheggi, per un periodo di 20 anni, cui si aggiunge il finanziamento del Masterplan, oltre allo sfruttamento delle limitate superfici edificatorie sopra ricordate, che consente di consegnare finalmente alla città il Parco Centrale che merita”.

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