Pescara, la Provincia: “Niente soldi per luce e riscaldamento scuole”. Insorge SI

Pescara. “Se il Governo non ci verrà incontro, distribuendo alle Province Italiane i fondi necessari per poter presentare il bilancio, non avremo neanche la possibilità di assicurare i costi per l’elettricità e per il riscaldamento degli edifici. È la cruda, inverosimile e assurda verità”. Lo scrive su Facebook il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, al termine di “una lunga, approfondita e partecipata riunione con i dirigenti scolastici degli istituti superiori di Pescara e provincia”.

Ai dirigenti scolastici, Di Marco e il dirigente del settore edilizia scolastica hanno rappresentato le d”ifficoltà nelle quali ci troviamo ad operare per le scuole. Attualmente non abbiamo ancora il bilancio 2017, senza il quale non possiamo effettuata alcun tipo di intervento”.

Sulla questione interviene la federazione provinciale di Sinistra italiana, che parla di “una situazione gravissima che accomuna tutte le Province della Regione e del Paese, come denunciato dall’Upi qualche settimana fa. Il rischio di non poter più coprire le spese per strade e scuole – afferma il segretario regionale Daniele Licheri – si fa sempre più reale, il Governo intervenga e la Regione si faccia carico di queste spese prioritarie in casi di estrema necessità ed impellenza. La sicurezza dei cittadini sulle strade e degli studenti è una priorità non derogabile. Sopratutto in una regione come la nostra, che necessita di importanti e continui interventi di edilizia scolastica, non è pensabile che non possano esserci fondi per garantire sicurezza ed ambienti accoglienti per gli studenti e le studentesse”.

“Ad oggi la vita delle province resta depotenziata e messa a rischio: trasformate in enti di secondo livello, in cui non si possono più eleggere i propri rappresentanti e vittime di tagli mortificanti. A pagare al solito sono i cittadini che vedono servizi essenziali, come le scuole, messi a rischio, il Governo deve intervenire rapidamente prima della riapertura degli istituti scolastici”, conclude Licheri.

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