Pescara, accoglienza migranti: Forza Italia “Chiarezza sulla struttura di via Valle Furci”

Pescara. Destinata all’accoglienza dei migranti la struttura comunale ‘La Volpe’, in via Valle Furci, nata come centro per ragazze madri e donne sole con minori, vittime di maltrattamento o provenienti da situazioni familiari particolari.

A comunicarlo, il capogruppo regionale di Fotrza Italia, Lorenzo Sospiri e il capogruppo e vicecapogruppo al Comune, Marcello Antonelli e Vincenzo D’Incecco, che hanno invitato l’Amministrazione a fare chiarezza:

“Sull’utilizzo della struttura comunale denominata ‘La Volpe’, in via Valle Furci, per ospitare i presunti profughi gestiti dalla Caritas di Pescara è necessario fare chiarezza. Abbiamo inoltrato una istanza ufficiale al sindaco Alessandrini chiedendo in maniera formale se ha concesso immobili comunali ad associazioni che operano nel campo dell’accoglienza dei migranti”.

“Il nostro obiettivo è capire se il sindaco fosse consapevole dell’impiego che la Caritas, evidentemente, avrebbe fatto di un immobile nato e costruito dal Comune, giunta Albore Mascia, con fondi pubblici per ospitare donne italiane vittime di maltrattamenti, con o senza minori, e che oggi invece, stando al bando della Prefettura, sarà invaso, a giorni, dai migranti per i quali lo Stato pagherà alla Caritas 35 euro al giorno oltre Iva”.

Oltre che al sindaco Alessandrini, l’istanza è stata inoltrata anche al dirigente del Patrimonio Immobiliare.

“Parliamo di un immobile nuovissimo, costruito e inaugurato, nella primavera del 2014, dal governo di centro-destra, insieme all’edificio-gemello, ‘La Rosa’, per ospitare, in entrambi i casi, donne che vivono una condizione di disagio, vittime anche di abusi e maltrattamenti, e magari costrette a lasciare il tetto familiare, donne sole o anche con bambini al seguito”.

“Ufficialmente, dal 2014 a oggi, sapevamo che questo era l’utilizzo di quell’immobile, sul quale, peraltro, abbiamo sempre tenuto i riflettori bassi perché spesso le donne vi venivano ospitate dalle Associazioni specifiche, anche su provvedimenti delle Forze dell’Ordine, sotto anonimato proprio per meglio proteggerle”.

“All’improvviso, dalla Prefettura, abbiamo invece scoperto che l’edificio ‘La Volpe’ è stato candidato dalla Caritas a ospitare presunti profughi, insieme alle strutture di via Alento e di Colle San Donato. Da tale comunicazione, abbiamo dedotto che l’edificio ‘La Volpe’ sia oggi stato dato in gestione alla Caritas e che la sua destinazione sia stata completamente stravolta, senza che né la città, né tantomeno il Consiglio comunale, ne fossero stati messi a conoscenza”.

“Per tale ragione abbiamo inoltrato un’istanza formale al sindaco Alessandrini: in poche righe abbiamo chiesto al sindaco se ‘l’amministrazione comunale ha concesso, o se intende concedere, strutture di proprietà comunale ad Associazioni che operano nel campo dell’accoglienza dei migranti. In caso affermativo chiediamo di conoscere quali siano le Associazioni”.

“Ovviamente vogliamo vedere le carte, quindi capire se e quando il sindaco Alessandrini ha disposto l’assegnazione alla Caritas del fabbricato ‘La Volpe’ e quale doveva essere la sua destinazione, ovvero se l’edificio sia stato eventualmente assegnato con lo scopo preciso di ospitarvi presunti immigrati o se per altro”.

“Solo dopo la lettura delle carte sapremo se, dopo la concessione del fabbricato, è stata modificata la sua destinazione, nel qual caso chiederemo di fermare l’assegnazione, portando la questione in Consiglio comunale. In caso contrario, potremmo verificare che, per l’ennesima volta, il sindaco Alessandrini ha volutamente nascosto ai pescaresi le proprie intenzioni, ovvero quello di distogliere l’uso sociale del fabbricato ‘La Volpe’ per ospitarvi i migranti, utilizzando però la Caritas che ne incasserà i proventi, versando, sembrerebbe, circa 12mila euro l’anno di fitti al Comune, e di fatto mettendo non sappiamo quanti presunti profughi in pieno centro residenziale, a Pescara, in barba a qualunque criterio di sicurezza che impone oggi di tutelare i cittadini garantendo, innanzitutto, il loro diritto all’informazione. Dal sindaco Alessandrini ci attendiamo massima celerità nella risposta prima di dover portare la problematica in Consiglio comunale”.

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