Pescara, manifesto Pdl:’Sfrattati rom e delinquenti’. E’ polemica

manifestopdlsfrattiromPescara. Nuove polemiche, a sfondo politico, sulla presenza dei rom in città. Ma stavolta non è l’azione, o la mancata azione, amministrativa nei confronti della frangia delinquenziale della comunità rom, quanto la rivendicazione dei recenti sfratti degli occupanti abusivi dalle case popolari ad alzare il polverone. Un manifesto affisso oggi dal gruppo regionale del Pdl, partito del sindaco Mascia, ha scatenato lo sdegno di molti.

“Il Pdl mantiene gli impegni – fuori dalle case popolari rom e delinquenti”. A caratteri cubitali, la scritta campeggia sul manifesto di 6 metri per 3 affisso oggi negli spazi pubblicitari di Pescara dal gruppo regonale del Pdl, partito del sindaco Luigi Albore Mascia. Una rivendicazione orgogliosa, non la prima in realtà, degli ultimi sfratti effettuati in settimana dal Comune ai danni di famiglie che avevano occupato abusivamente gli alloggi dell’Ater a Rancitelli e Fontanelle. Un caso, o forse no, dopo le richieste conseguenti all’omicidio di Domenico Rigante, che gli sfrattati siano tutti soggetti di etnia rom. E lo spot da manifesto associa senza distinzioni, forse con poca destrezza comunicativa, la comunità rom alla delinquenza. Un’associazione che provoca la reazione sdegnata di molti. Il primo è Stefano Casciano, segretario cittadino del Pd: “È uno scandalo, una vergogna inaudita, un abominio”, afferma, “Che gli abusivi debbano essere sfrattati dalle case popolari e i delinquenti debbano andare in galera è certo, ma questo deve avvenire indipendentemente dal colore della loro pelle, dalla loro lingua o dalla loro etnia. Come si possono equiparare indistintamente ogni rom ad un delinquente?”. Ma l’indignazione rimbalza anche su Facebook, sulle bacheche dei molti pescaresi che hanno pubblicato la foto del manifesto, dopo averlo visto in strada. “Pescara non è una città xenofoba, ma ignorante”, scrive qualcuno, “Sul delinquente ok tantissimo, ma se avessero scritto ‘fuori gli ebrei dalle case popolari’ ci avrebbero denunciato alla corte europea? Che ignoranza”, rilancia un’altra donna. Sull’altra sponda, però, un uomo ribatte: “Venite voi a vivere affianco al ferro di cavallo”, e chi altrettanto indistintamente incalza: “No alla xenofobia ma le case popolari sono di tutti, non è che se i rom le occupano vanno tutelati”.

La replica del presidente della Provincia: sintesi della realtà. La prima replica istituzionale arriva da Guerino Testa, presidente della Provincia, altro rappresentante territoriale del Pdl: “Credo che il manifesto affisso dal gruppo regionale del Pdl sugli sfratti eseguiti a Pescara nei giorni scorsi sia solo la fotografia di quanto appena accaduto in città, e cioè lo sfratto di alcune famiglie che avevano occupato abusivamente degli alloggi popolari. Si trattava di famiglie rom i cui componenti hanno avuto problemi con la giustizia. Il che si può sintetizzare rom e delinquenti’ anche se è un linguaggio che può non piacere e può non essere condiviso o può essere solo una sintesi pubblicitaria”. “Il fatto è che le case occupate illegittimamente sono state liberate e assegnate a famiglie che ne avevano regolarmente diritto”, ribatte Testa, “come molti cittadini hanno peraltro chiesto a gran voce subito dopo l’omicidio di Domenico Rigante. Proprio dopo quell’episodio ho chiesto più volte di mantenere la calma e di non fomentare chi ce l’ha con i rom, per cui dovrebbe essere chiarissimo come la penso”. Il presidente provinciale era stato tirato in ballo da Casciano per aver pubblicato sulla propria pagina Facebook la foto del manifesto.

Sel: Mascia si dimetta. “Ma il Pdl non si professava un partito liberale, moderato e garantista?” Lo chiede Daniele Licheri, coordinatore cittadino di Sinistra Ecologia Libertà, commentando i manifesti appesi in città dal gruppo regionale Pdl. Il rappresentante del partito di Vendola prosegue con un paragone europeo: “In qualsiasi Paese d’Europa chiunque si fosse permesso di appendere dei manifesti del genere: razzisti e dal puzzo nazista sarebbe immediatamente costretto alle dimissioni”, e attacca direttamente l’amministrazione comunale, seppur non sia la diretta responsabile dei manifesti: “Questa Giunta  non merita di governare questa città e dovrebbe andarsi a ripassare un pò di storia e le tragedie che generalizzazioni di questo tipo hanno provocato nel corso del tempo. Chiedo le immediate dimissioni di questa Giunta, che invece di stemperare i toni getta benzina sul fuoco”.

Cgil: lunguaggio da Klu Klux Klan. Per Domenico Ronca della Cgil, con il manifesto affisso oggi “il Pdl di Pescara si consegna totalmente alla sottocultura del razzismo e dell’intolleranza, Razzista, per Ronca, “L’qeuazione per la quale se uno o tanti rom sono delinquenti, ne deriva che tutti i rom sono delinquenti. Questo afferma il Pdl di Pescara in quel manifesto, usando il linguaggio del Klu Klux Klan: i rom sono tutti delinquenti e quindi vanno cacciati in quanto razza”. “Se questa è la deriva culturale del Pdl locale”, conclude il sindacalista, “quando vedremo per la nostra città dei manifesti con su scritto: fuori da Pescara negri ebrei e comunisti?”.

Chiavaroli (Pdl): sintesi non razzista. E’ la coordinatrice cittadina del Pdl Federica Chiavaroli e cercare di raddrizzare il senso del messaggio inviato dai colleghi del gruppo regionale, sfociato nella polemica:”Una frase a effetto, forse troppo sintetica, ma che deve essere interpretata al di là di ogni strumentalizzazione e solo per quello che vuole rappresentare”, afferma, “e cioè l’impegno delle istituzioni ad assicurare un diritto fondamentale, come quello alla casa, a chi ne ha pieno titolo”.

Arcidiocesi: vanitosa pubblicità dei fatti. L’Arcidiocesi di Penne e Pescara rompe la linea del silenzio adottata dopo le manifestazioni seguite alla morte di Domenico Rigante e condanna apertamente i manifesti del Pdl: “Non abbiamo potuto far silenzio di fronte ai 6×3 che tappezzano orgogliosi la città”, si legge in una nota del collegio ecclesiastico pescarese, “i fatti parlano da soli, o hanno bisogno di vanitosa pubblicità?” “La generalizzazione utilizzata nell’accostamento di rom e delinquenti”, prosegue la nota, “ci è sembrata una corrispondenza inopportuna. È vero che spesso la cultura nomade – se è possibile ancora chiamarla così – si è macchiata di illegalità, ma rendere l’equazione matematica è un pregiudizio razziale e non aiuta il clima già pesante che si respira in città”.

Allegrino (Idv): Rom parte buona della città. La consigliera provinciale Idv Antonella Allegrino chiede che il sindaco Mascia e il presidente della Provincia Testa si dissocino dal manifesto affisso dai loro colleghi di partito, e sottolinea: “A Pescara i Rom sono una parte di città con cui avere a che fare in bene, favorendo politiche di integrazione, in male, perseguendo e punendo severamente chi delinque. Come dovrebbe accadere per tutta la popolazione di una città civile”.

Sclocco (Pd): manifesto per le scuse. “So che alcuni Rom delinquono, capisco che molti di noi hanno subito soprusi da qualche Rom, ma equiparare una intera etnia ai delinquenti è un grave atto”, afferma la consigliera regionale del Pd Marinella Sclocco, “sento il dovere, sia da libera cittadina e ancor più da rappresentante delle istituzioni, di manifestare il mi profondo dissenso sullo sgradevole atto, rasente il reato commesso dal Pdl. Spero in un rapido ravvedimento e delle più profonde scuse da parte loro nei confronti di coloro di cui hanno ferito l’onestà, l’intelligenza la cultura d’origine. Magari ci starebbe bene un 6×3 con su scritto. Il popolo del Pdl si scusa per l’errore-orrore”, conclude.

Associazione rom: sciacallaggio politico, rimuovere i manifesti. E’ Santino Spinelli, artista e professore di etnia rom, nonchè presidente dell’Associazione Culturale Tham Romano’ ad esprimere perplessità per i manifesti del Pdl, “soprattutto in considerazione dei recentissimi fatti di cronaca e dell’immane lavoro occorso per sedare gli animi e riportare la citta’ di Pescara ad uno stato di calma”. Secondo Spinelli, i locali componenti del Pdl “fomentano il razzismo istituzionalizzato affiggendo poster delle dimensioni 6 metri per 3 che inneggiano all’odio razziale nei confronti della Popolazione Romani’. L’Associazione Them Romano’ chiede, quindi, “l’immediata rimozione dei manifesti incitanti all’odio razziale perche’ colpevolizzano una intera popolazione”, “Bisogna isolare le mele marce, ma non si può condannare un popolo intero. Questo”, aggiunge Santino Spinelli, “è un vero e proprio sciacallaggio politico che ha delle conseguenze politiche: basti pensare ai genitori (non Rom) che a Pescara rifiutano i progetti di integrazione che vedono coivolti i bambini Rom all’interno della scuola”.

Forum neonazista plaude il manifesto. “Finalmente per la prima volta il Pdl scrive qualcosa di sensato e giusto. I commenti di quei 2 burattini del PD sono da premio mondiale della stupidità”; Era ora! Speriamo solo che non sia la solita promessa da politicanti”; “Trovarne tutti i giorni,notizie così”. Sono solo alcuni dei commenti postati sul forum d’opinione di matrice neonazista Stormfront.org. Come accaduto anche per questo articolo, sono stati tanti i commenti giunti da persone comuni a favore dell’equazione rom-delinquenti; a questi si aggiunge, quindi, anche la discussione del sito in questione, che si descrive così: “Siamo una comunità di nazionalisti bianchi. Ci sono migliaia di organizzazioni che promuovono gli interessi, i valori e il patrimonio di non-bianchi. Noi promuoviamo quelli dei bianchi”. E tra gli utenti nazionalisti c’è anche chi rilascia il parere estetico: Secondo me è un cartello chic”.

Movimento 5 stelle: fuori gli imbecilli dai Comuni.  “Il manifesto più appropriato che dovrebbe apparire per le vie della città dovrebbe avere la scritta ‘Fuori dai consigli comunali gli imbecilli e i delinquenti’, il locale comitato del Movimento a 5 Stelle si avvale della metafora per commentare il manifesto del Pdl. “E’ un pietoso, imbecille, ignorante e demente tentativo di cavalcare una presunta ondata anti-rom in seguito all’omicidio Rigante”, commenta il responsabile Gianluca Vacca, “Ma fortunatamente, come spesso accade negli ultimi anni, i pescaresi si dimostrano molto più civili dei politici che siedono nei vari consigli locali”

 

Daniele Galli


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