Pescara, il Comune parte civile nel processo di Bussi. Un tavolo politico per riqualificare il fiume

fiume_pontelibertaPescara. Il Comune si costituirà parte civile nel processo per la discarica dei veleni di Bussi. La decisione presa in una seduta straordinaria del Consiglio, che stamattina ha istituito un tavolo tecnico per la tutela del fiume, sempre più martoriato e messo in pericolo dalla mano dell’uomo e dei costruttori.

La notizia che fa più clamore è la decisione di costituirsi parte civile parte civile nel processo della discarica di Bussi per il reato di avvelenamento che dovrà trasferirsi dinanzi alla Corte d’Assise di Chieti, come deciso proprio qualche giorno fa dal Giudice Antonella Di Carlo. Ma nell’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Pescara sono contenute altrettanto importanti decisioni riguardanti il fiume e il suo bacino. Stamattina una seduta straordinaria dell’assise ha visto la partecipazione di numerose associazioni e parti civili: Pescarabici, Bussiciriguarda, Italia Nostra, Marevivo e il professor Gianfranco Pirone, docente presso l’Università di L’Aquila. Pesanti assenze per Arta e Provincia di Pescara, nonostante l’importante coinvolgimento nella discussione per l’agenzia di tutela ambientale e l’ente provinciale. Sono state proprio le associazioni, da lungo tempo, a richiedere l’assemblea per riflettere, in sessione aperta, sulla situazione di un fiume lungo appena 60 chilometri ma pieno di problemi: a partire dalla megadiscarica dei veleni di Bussi, passando per la zona di espansione a pericolosità R4 dove è sorto il centro commerciale Megalò e persiste un forte rischio di esondazione, fino alle centrali idroelettriche della Sidital a Spoltore e ancora all’ansa nei pressi del canile Municipale del capoluogo adriatico, recentemente disboscata dalla Provincia di Pescara. Fino al porto sommerso dai fanghi e dagli esiti del mancato dragaggio.

All’unanimità il Consiglio ha approvato l’ordine del giorno, voltando la testa verso la sorgente del problema e non dove questo arriva, a monte e non a valle. Un tavolo tecnico politico permanente con i rappresentanti politici e delle associazioni ambientaliste, ma anche con Provincia, Arta a Guardia Forestale è stato istituito, prevedendo anche il confronto con i  parlamentari pescaresi e i consiglieri Regionali per l’adozione di urgenti iniziative normative per il recupero di risorse e fondi per il risanamento e la salvaguardia del fiume Pescara e del suo bacino.

Allergrino (Idv): intervenga anche la Provincia. La consigliera provinciale Idv Antonella Allegrino, stamattina presente ai lavori del Consiglio comunale, commenta l’istituzione del tavolo politico come “un primo passo, ma il Pescara interessa tutto il territorio e la Provincia deve fare la sua parte, per questo chiederò un Consiglio provinciale straordinario sulla riqualificazione dell’intero bacino”, annuncia in una nota. “Il tavolo deve procedere in tempi brevi per mettere in cantiere iniziative efficaci in tal senso e Comune non basta, perché per  avviare una rinascita concreta del fiume, servono competenze e giurisdizione più ampie. Ruoli che la Provincia possiede e che l’amministrazione purtroppo non usa”, aggiunge e conclude.

 

Daniele Galli


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