Marò: Pescara aderisce alla campagna per salvare i due soldati detenuti in India

mar_campagnaPescara. Le immagini dei Marò tenuti prigionieri in India campeggiano da questa mattina sulla facciata principale del  palazzo del Comune. La città ha aderito alla campagna ‘Salviamo i nostri Marò’ e ha sistemato un banner per sensibilizzare il Governo e l’opinione pubblica sulla vicenda dei due fucilieri del San Marco.

Il tam tam mediatico per non far spegnere i riflettori sulla vicenda dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone incontra la sensibilità delle istituzioni pescaresi. Nei giorni scorsi anche al Comune di Pescara è stato rivolto l’invito a installare, sulla facciata del Palazzo istituzionale, un banner per tenere desta l’attenzione dell’opinione pubblica sul destino dei soldati italiani e per creare tanto rumore da spingere il Governo indiano ad accogliere le istanze dell’Italia.

L’amministrazione comunale, su iniziativa del sindaco Luigi Albore Mascia con il presidente del consiglio comunale De Camillis, ha accolto l’invito e da oggi ha sistemato il banner che resterà ben visibile sino a quando non sarà raggiunto l’obiettivo, ossia la liberazione dei soldati. “Sollecitiamo un’azione incisiva del Governo italiano”, ha detto Albore Mascia, “per chiedere e ottenere la liberazione di tutti gli italiani ancora oggi ostaggio in tante parti del mondo: lavoratori, molti dipendenti delle organizzazioni non governative che operano nelle zone più ‘calde’ solo per portare la pace, uomini, donne, alcuni appena ragazzi di cui ignoriamo le sorti e che invece vogliamo siano riportati a casa”.

Le foto dei due marò detenuti in India e per i quali il governo italiano ha chiesto il rilascio da oggi compaiono sulla facciata del Palazzo comunale. Il banner è stato sistemato “in segno di solidarietà ai nostri due soldati e alle loro famiglie che stanno vivendo ore d’angoscia. E soprattutto vuole rappresentare un segno nei confronti del Governo affinchè faccia di tutto per ottenere la liberazione dei due Marò e di tutti gli italiani tenuti in ostaggio in ogni parte del mondo”, conclude il sindaco Mascia.

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