Indagini su Pescaraporto, M5S “Luce sulle ‘sviste’ delle istituzioni”

Pescara. Prelevati i documenti utili alla ricostruzione della vicenda che riguarda l’edilizia nella zona vicina al porto turistico e adibita a parco pubblico.

Supportato dalla Squadra mobile, un giudice ha infatti visitato nei giorni scorsi il Comune, dove ha prelevato la documentazione necessaria a fare chiarezza sulla vicenda della Pescaraporto srl e sui fabbricati all’interno dell’area che secondo il Pp2 era da destinarsi al verde urbano, visto anche l’alto rischio idraulico individuato.

A comunicarlo, il M5S con la consigliera Erika Alessandrini, che commenta:

“Speriamo venga fatta finalmente luce su tutte le ‘sviste’ delle istituzioni, che quando si doveva difendere il bene pubblico si sono schierate invece a fianco del privato. Istituzioni che hanno sfornato leggi, pareri e consulenze che mortificano le speranze di tutti quei pescaresi che vorrebbero norme uguali per tutti e una città più bella e vivibile”.

“Oggi, finalmente qualcuno potrà capire meglio di noi perché il Consiglio comunale non fu interpellato quando venne rilasciato il permesso di costruire originario in deroga al Prg per realizzare palazzi privati su un area destinata dal Pp 2 a parco pubblico”.

“Qualcuno potrà sapere, e magari spiegarci, perché ogni volta che in aula si voleva discutere di Pescaraporto, molti consiglieri comunali scappavano, facendo mancare il numero legale, impedendo di fatto di prendere decisioni che avrebbero potuto interferire con i lavori in corso nel cantiere più chiacchierato di Pescara”.

“Qualcuno potrà dirci con chiarezza e lucidità perché a Porta Nuova nessuno può costruire in zona di esondazione, tranne uno”.

“Alla fine di questa storia ci piacerebbe capire se a Pescara la legge vale per tutti allo stesso modo, oppure se l’azione della pubblica amministrazione è stata condizionata da manovratori che dall’alto dettavano ordini e muovevano pedine. Vorremmo capire se di fronte alla scomparsa di un parco pubblico sul mare ci sono stati mandanti ed esecutori materiali della morte dell’interesse pubblico, oppure se effettivamente tutti hanno operato con onestà, trasparenza e legalità”.

E conclude:

“Comunque vada a finire il procedimento penale attivato, noi condanniamo senza appello un sistema politico che ogni giorno di più sembra mescolato nel torbido rapporto tra istituzioni ed affari privati, che sforna leggi e norme che sembrano cucite su misura dalle abili mani di un sarto”.

“Il M5s non appartiene alla casta silente della politica che di fronte a certi interessi abbassa la testa, si nasconde o peggio ancora perde la parola e la dignità. Il Movimento continuerà a lavorare e ad impegnarsi per il bene pubblico della città e del Paese, perché tutto questo venga spazzato via da un vento nuovo e dal senso civico di una collettività che vuole rialzare la testa e tornare a fare i conti con la propria coscienza”.

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