Manoppello, profughi in agriturismo: “Nessuna risposta sull’agibilità”

Manoppello. Prosegue la polemica sull’arrivo dei profughi a Manoppello e sulla loro sistemazione in un agriturismo di contrada Sant’Andrea.

E’ il coordinatore locale di Noi con Salvni, Daniele Parlante, a lamentare le mancate risposte del sindaco all’interrogazione presentata lo scorso 29 novembre dai consiglieri d’opposizione Di Bartolomeo e Melania Palmisano sull’inagibilità dello stabile.

“Non si riesce a capire”, afferma Parlante, “del perché si voglia a tutti i costi ammassare persone umane all’interno di una struttura che non rispecchia le norme a cui siamo tutti tenuti a sottostare e rispettare: l’autorizzazione allo scarico da parte della Provincia, l’ipotesi autorizzativa per dotare la struttura di fitodepurazione e i presidi adottati per il superamento delle barriere architettoniche”.

Come possiamo assistere passivamente a questo flusso di persone che dichiarano di fuggire da guerre (oltremodo pare che le statistiche accertino che solo il 3% di questa massa umana fugge da una vera guerra) chiedendo asilo politico? Come possiamo essere tacciati di razzisti quando ci preoccupiamo anche della loro corretta sistemazione?

“Sarebbe opportuno dire basta”, conclude Parlante, “a questi sciacalli organizzatori di pseudo cooperative che trattano i propri simili come carne da macello mettendo in crisi anche tutte quelle persone portatori sani di accoglienza”.

(foto di repertorio)

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