Pescara, Alfano alla Cittadella dell’Accoglienza: “Qui l’Italia che amo”

Pescara. “Qui vedo un pezzo d’Italia in cui amo specchiarmi, perché è quella che amo. Perché un giorno di un volontario vale molto di più di tante lezioni di chi spiega qual è la cosa giusta e quale la cosa sbagliata.
Anche qui, uomini che aiutano gli altri uomini. Uno straordinario modello positivo che dobbiamo avere la forza di viralizzare”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in visita alla Cittadella dell’Accoglienza, gestita dalla Caritas a Pescara. Con lui c’erano, tra gli altri, il sottosegretario Federica Chiavaroli, il vescovo Tommaso Valentinetti, il direttore della Caritas Diocesana, don Marco Pagniello, e il prefetto Francesco Provolo. Dopo la struttura di via Alento ed una tappa al Banco Alimentare, il ministro ha raggiunto il Comune per un convegno sul ‘sì’ al referendum. La mattinata si è conclusa con la commemorazione dei caduti di Nassiriya, al momento a loro dedicato davanti al Tribunale.

“Questo governo – ha detto Alfano – ha realizzato tante di quelle cose per cui non si può dire che l’eventuale no debba produrre le dimissioni. Il referendum è una parte significativa e importante, ma non è il tutto dell’azione di Governo. Le cose fatte sono troppe per essere assorbite dal solo eventuale no al referendum.  “Questo è il governo che ha tenuto al sicuro il nostro Paese, che ha ridotto le tasse, che ha dato gli 80 euro, che ha eliminato l’articolo 18, che ha aumentato l’occupazione, che ha riformato la scuola e la Pubblica amministrazione. Il giudizio sull’intera azione del governo si darà quando ci saranno le elezioni politiche. Abbiamo la convinzione che nel referendum la vera sfida sia tra innovatori e conservatori – ha sottolineato – chi vuole cambiare il Paese può votare Sì, chi vuole mantenere le cose come stanno voti liberamente No. Votare Sì è l’ultima occasione per cambiare e la prima occasione per avere un Paese più efficiente. O un Sì ora o un mai per sempre”.

Per quanto riguarda i caduti di Nassiriya, Alfano ha affermato: “Sono ragazzi italiani, per noi sono eroi per sempre ed oggi è il giorno giusto per ricordarli. Sono martiri della libertà, hanno combattuto in un Paese che non era il loro, che non aveva per loro il senso della patria, ma sono morti per una libertà che è di tutto il mondo. Li ricordiamo con la stessa commozione e forza di allora”.

 

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