Pescara-Roma, i pendolari si mobilitano per salvare i treni ad alta velocità

Pescara. Sit-in davanti alla stazione domani sabato 22 ottobre a partire dalle ore 11:00.

La protesta arriva da tutti quei pendolari che percorrono la tratta Pescara-Roma, costretti a optare per soluzioni alternative al ‘promesso’ collegamento ad alta velocità di Trenitalia.

Raggiungere la capitale da Pescara infatti è attualmente possibile soltanto con i treni regionali, che tra tutte le fermate impiegano un tempo di circa 4 ore. Impensabile per i fuori sede che devono raggiungere Roma per motivi di studio o lavoro, che spesso si affidano a mezzi propri o all’autobus, che comunque arriva alla stazione Tiburtina e non a Roma Termini.

“Basti pensare che il vecchio ‘rapido’ impiegava nel secolo scorso 3 ore per arrivare alla stazione Termini”, hanno rilevato Gianni Melilla, deputato SI e Daniele Licheri, coordinatore provinciale di Sel, motori del sit-in di domani. La questione è stata anche sottoposta all’attenzione del Ministero dei Trasporti, con un’interrogazione parlamentare presentata da Melilla per segnalare la questione e soprattutto capire la posizione di Trenitalia sulla questione.

“Il rischio è che la Pescara Roma faccia la fine della Pescara Napoli”.

PETTINARI CONTRO D’ALESSANDRO: ANNUNCITE ACUTA

Sul caso interviene anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Domenico Pettinari, attaccando Camillo D’Alessandro: “Bisogna esser affetti da ‘annuncite’ acuta”, ironizza, “per spacciare il viaggio in treno per Roma di 3 ore e 22 minuti, a fronte di un viaggio in Autobus di 2 ore, come la grande rivoluzione per i trasporti Abruzzesi”.

“Perché un cittadino”, prosegue il grillino, “dovrebbe prendere un treno che ci mette 3 ore e 22 minuti, quando può prendere l’autobus e stare a Roma in 2 ore? Se l’operazione avesse previsto gli stessi tempi di percorrenza o, come auspicabile, addirittura meno tempo, allora avremmo potuto parlare di adeguamento del percorso verso una scelta più sostenibile come quella del treno”.

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