Pescara, Tredicimila euro per coprire il calice di Ito

caliceItoPescara. Tredicimila euro e spicci: ecco quanto costa il dodecagono di pannelli che ricoprirà il calice di Toyo Ito in piazza Salotto. Lo si legge nella determina comunale che dispone l’intervento, motivato come incremento della pubblicità delle opere di prossima realizzazione. Del Vecchio si oppone: “Non bastava l’Urban Center?”.

La determina in questione è la n°214 del 28 aprile scorso, che si apre con la seguente premessa: “Considerato che l’Amministrazione Comunale intende pubblicizzare le attività pubbliche in corso d’opera e da realizzare attraverso un sistema di pannelli parte di una struttura da collocare presso Piazza della Rinascita, in corrispondenza della scultura danneggiata di Toyo Ito, incrementando contemporaneamente la sicurezza nella zona circostante l’opera stessa”; l’atto, autorizza pertanto la spesa di 13440 euro per l’esecuzione dei lavori da parte della dita Stage Rent. Era, forse, questo l’ultimi tassello mancante alla polemica sorta negli ultimi giorni circa la copertura del danneggiato Huge Wineglass con dei pannelli fissati ad una palificazione, sui quali verranno rappresentati i prossimi cantieri pubblici in città. “Però, allo stato attuale per l’esiguità delle iniziative promosse ed avviate nella Città di Pescara sarebbe risultato fin troppo congruo, come spazio espositivo, il parallelepipedo posto in Piazza della Rinascita che va sotto il nome di Urban Center e che già ha svolto la medesima funzione con la super attiva amministrazione D’Alfonso”, commenta il vicecapogruppo Pd in Consiglio comunale Enzo Del Vecchio.

La critica, più che di natura economica si colora di simbologia: “Una scelta, questa, dal sapore di evidente contrapposizione politica che mortifica il valore culturale ed artistico di un’opera che seppur colpita da una implosione della sua struttura rimane, comunque e sempre, una straordinaria testimonianza della presenza nella Città di Pescara di un lavoro unico al mondo nel suo genere e unico nella ideazione dell’indiscusso artista giapponese Toyo Ito”, aggiunge Del Vecchio. A colpire al cuore il dalfonsiano è il preciso riportato nella determina: “coprire la scultura di Toyo Ito”; “Ed allora come non immaginare che, nella scelta operata dal Sindaco Mascia, quella di coprire la scultura di Toyo Ito, si nasconda ancora una volta quella strenua e mai nascosta difficoltà di Mascia a farsi apprezzare nella Città nel suo ruolo di Sindaco senza che nella sua mente e nei suoi pensieri non affiori sempre e comunque l’ombra dell’ingombrante e amato dalla Città Sindaco Luciano D’Alfonso che ha voluto quell’opera”, chiosa.

“Un ingombrante passato e un evidente, quanto inutile, spirito nostalgico, impediscono al Pd di superare il grosso limite della pura, ideologica, pregiudiziale, contrapposizione politica per apprezzare un’iniziativa che punta a coprire una struttura, realizzata non da un artista, ma da un architetto, seppur di riconosciuta fama, irrimediabilmente ferita e ingabbiata in una prigione di ferro ricoperta dalla ruggine che oggi offende il ‘salotto’ della città”, secca e incisiva la risposta dell’assessore al turismo Barbara Cazzaniga, strenua difendente del “dodecagono”. “E’ inutile che il consigliere Del Vecchio tenti come sempre di fare psicologia spicciola e di individuare, dietro tale provvedimento, ‘intenti punitivi’ o la necessità di cancellare il passato da parte dell’attuale amministrazione: comprendo piuttosto che lo Huge Wineglass rappresenti una ferita aperta per i consiglieri di minoranza, un ricordo struggente per gli eventi che furono legati a quella struttura, eventi evidentemente un ‘fatto personale’ di pochi consiglieri di minoranza, che non appartengono alla nostra amministrazione comunale e non appartengono all’anima della città che oggi ci chiede di guardare avanti e di adottare provvedimenti di sostanza”.

Daniele Galli


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